PROSPETTIVE DI FINE ANNO PER I MERCATI FINANZIARI: I MIGLIORI ASSET
Per un’analisi più approfondita dei concetti presentati, ho
preparato un video che potete trovare alla fine di questa pagina.
1. COMUNICAZIONE DEL TASSO DI INFLAZIONE
Martedì 14 novembre sono stati rilasciati i dati
sull’inflazione:
·
L’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) mensile è
stato dello 0%, inferiore sia alle previsioni (0.1%) che al dato precedente
(0.4%)
·
L’IPC
annuale è risultato del 3.2%, anch’esso inferiore alle previsioni (3.3%) e al
dato precedente (3.7%)
·
Per quanto riguarda l’IPC core, l’indice mensile
è stato dello 0.2%, inferiore alle previsioni (0.3%) e al dato precedente
(0.3%), mentre l’indice annuale è stato del 4%, inferiore alle previsioni
(4.1%) e al dato precedente (4.1%).
Le figure successive illustrano le tendenze dell’IPC e
dell’IPC core su base annua, e il paniere del dato macroeconomico con le
relative variazioni percentuali dei diversi componenti.
Le tendenze dell’indice dei
prezzi al consumo e dell’indice dei prezzi al consumo core misurati anno/anno.
Grafico mensile
I diversi componenti
compresi all’interno del paniere del consumer price index statunitense. Fonte:
US Bureau of Labor Statistics
Si nota un rallentamento del -0.8% (rispetto al mese
precedente) nel settore dei veicoli usati, un incremento del +0.8% nei servizi
di trasporto e una diminuzione del 5% nei prezzi della benzina.
2. LA REAZIONE DEI MERCATI FINANZIARI
Sebbene i dati rilasciati non abbiano mostrato un calo
significativo, i mercati finanziari hanno reagito positivamente. In
particolare, osservando le grafiche su timeframe a 30 minuti, si possono notare
notevoli aumenti nei mercati azionari e nel prezzo dell’oro, così come
significative diminuzioni del valore del dollaro e dei rendimenti
obbligazionari a varie scadenze. Queste variazioni si sono verificate tra le
14:30 e le 15:00, coincidendo con la pubblicazione dei dati.
Prestazione intraday degli
indici azionari Nasdaq, S&P500 e Russel 2000 alla comunicazione dei dati.
Grafico a 30 minuti
Prestazione intraday dei
rendimenti obbligazionari a scadenza 2, 10 e 30 anni statunitensi alla
comunicazione dei dati. Grafico a 30 minuti
Prestazione intraday di oro
e dollaro americano alla comunicazione dei dati. Grafico a 30 minuti
I mercati finanziari hanno dunque
reagito con un marcato atteggiamento di propensione al rischio, come
evidenziato dal calo dell’indice di volatilità (o della paura) dell’S&P500,
il VIX. Come illustrato nel grafico successivo, al momento della pubblicazione
dei dati e per la mezz’ora successiva, l’indice ha registrato un calo del -5.6%.
Prestazione intraday del VIX
alla comunicazione dei dati. Grafico a 30 minuti
3. ASPETTATIVE DI INFLAZIONE E POLITICA MONETARIA
Nell’analisi che avevo
pubblicato il 14 settembre, avevo previsto che due specifici grafici avrebbero
influenzato i mercati finanziari statunitensi per l’intero quarto trimestre del
2023. Questi sono:
·
L’indice
TIP/IEF, che riflette il sentiment sulle aspettative di inflazione
·
L’indice
LQDH/LQD, che riflette il sentiment sulle aspettative di politica monetaria
Potete rivedere l’analisi al link:
·
https://macrotradingfinance.blogspot.com/2023/09/report-q4-2023-i-grafici-chiave-da.html
Per quanto riguarda i
due indici di sentiment:
·
Se il
mercato prevede un aumento dei prezzi dei beni e servizi, l’ETF TIP (che
traccia i titoli di stato USA indicizzati all’inflazione) sovraperforma l’ETF
IEF (che traccia i titoli di stato USA non indicizzati). In questo scenario,
l’indice TIP/IEF segue una traiettoria rialzista.
·
Se il
mercato prevede una politica monetaria più restrittiva, l’ETF LQDH (che traccia
i bond corporate USA investment grade coperti dal rischio “tassi di interesse”)
sovraperforma l’ETF LQD (che traccia gli stessi bond, ma non coperti dallo
stesso rischio)
È importante capire che, come mostra la figura successiva, uno è leading
indicator dell’altro.
TIP/IEF
(aspettative di inflazione) è un indice di forza anticipatore di LQDH/LQD
(indice delle aspettative sui tassi di interesse). Grafico settimanale
Questi due indici di
sentiment spiegano l’atteggiamento di propensione al rischio da parte degli
investitori. Infatti, come evidenziato nel grafico successivo, entrambi hanno
mostrato una performance negativa:
·
Un calo
del 0.67% per l’indice TIP/IEF, indicando una riduzione delle aspettative di
inflazione
·
Una
diminuzione dell’1.22% per l’indice LQDH/LQD, suggerendo aspettative di una
politica monetaria meno restrittiva
Le
performance negative degli indici di sentiment TIP/IEF e LQDH/LQD. Grafico
giornaliero
4. LE PROSPETTIVE PER LA FINE DELL’ANNO
Come ho sottolineato nell’analisi precedentemente citata, il
sentiment degli investitori per l’intero anno sarà influenzato dalle
aspettative di inflazione: più queste diminuiranno, più cresceranno le
aspettative di una politica monetaria meno restrittiva. Al momento, come
illustrato nel grafico successivo, il mercato sta prevedendo un primo taglio
dei tassi di interesse per la riunione di maggio 2024, con una probabilità
attualmente stimata al 48.1%.
Il mercato sconta un primo
taglio dei tassi a maggio 2024. Fonte: FedWatchTool
Per questa ragione, sia i mercati azionari che
obbligazionari potrebbero continuare il trend rialzista iniziato nell’ultima
settimana di ottobre. Ecco i motivi:
·
Mercato Azionario: se si verificherà un
effettivo taglio dei tassi, questo potrebbe rafforzare l’economia. In
particolare, con la riduzione del costo del denaro, la domanda dei consumatori
per prestiti e finanziamenti destinati all’acquisto di beni come automobili,
elettrodomestici e altri beni discrezionali potrebbe aumentare. Questo aumento
della domanda potrebbe portare a un incremento delle vendite delle aziende e,
di conseguenza, dei loro profitti. Di conseguenza, queste aziende potrebbero
diventare più attraenti per gli investitori, il che potrebbe far aumentare il
prezzo delle loro azioni in borsa
·
Mercato Obbligazionario: Le obbligazioni
presentano due rischi principali: un aumento dei tassi di interesse e un
aumento dell’inflazione. Tuttavia, con la diminuzione delle aspettative su
entrambi questi rischi, il mercato obbligazionario dovrebbe beneficiarne
Le correlazioni visibili nei due grafici successivi aiutano
a spiegare questa dinamica, che approfondirò all’interno del video:
L’S&P500 ha invertito la
tendenza di breve periodo dopo l’inversione di tendenza delle aspettative di
inflazione e di tassi di interesse. Grafico giornaliero
TLT è rialzista dal 19
ottobre, da quando le aspettative di inflazione e di tassi di interesse sono
ribassiste. Grafico giornaliero
Se le stesse aspettative persistessero, quali potrebbero
essere i migliori settori azionari e le migliori obbligazioni?
In un clima di risk on i settori ad alta volatilità (ETF
SPHB), come quelli dei beni discrezionali e tecnologico, andrebbero a
performare bene o, come mostra la figura successiva, a sovraperformare quelli a
bassa volatilità (i settori difensivi, ETF SPLV).
Il trend rialzista
dell’indice SPHB/SPLV. Grafico giornaliero
Inoltre, in vista di possibili tagli dei tassi di interesse,
anche il settore immobiliare, noto per la sua ciclicità, potrebbe trarne
beneficio. Ho discusso in modo più approfondito del settore immobiliare e del
suo rapporto con la politica monetaria in una precedente analisi, al link:
·
https://macrotradingfinance.blogspot.com/2023/11/rally-di-fine-anno-i-motivi-per-i-quali.html
Infatti, non è una coincidenza che l’ETF sul settore
immobiliare, XLRE, stia sovraperformando l’ETF sull’S&P500, SPY, dal 19
ottobre, e che sia stato il best performer del 14 novembre.
Il trend rialzista
dell’indice XLRE/SPY. Grafico giornaliero
Il real estate è stato il miglior
settore del 14 novembre. Fonte: Finviz
Riguardo alla scelta delle obbligazioni più vantaggiose, le
obbligazioni high yield, rappresentate nell’ETF di iShares con il ticker “HYG”,
potrebbero essere una buona opzione. Queste tendono infatti a sovraperformare i
titoli di stato, come quelli inclusi nell’ETF di iShares con il ticker “IEI”,
durante i periodi caratterizzati da una propensione al rischio, come illustrato
nel grafico successivo.
La correlazione positiva tra
S&P500 e HYG/IEI. Grafico giornaliero
Più gli investitori sono disposti a rischiare e più saranno
attratti da asset ad alto rendimento, come i settori azionari ad alta
volatilità e le obbligazioni high yield. Il fattore scatenante della
propensione al rischio che sta caratterizzando i mercati finanziari è senza
dubbio il trend ribassista dell’indice LQDH/LQD, che indica aspettative di una
politica monetaria meno restrittiva. Se questa tendenza dovesse persistere, i
mercati continueranno probabilmente a seguire un trend rialzista. Tuttavia, se
dovessero verificarsi cambiamenti, aggiornerò questa analisi e la renderò
disponibile sui miei canali.
Nel caso in cui l’analisi non fosse stata sufficientemente
chiara, vi suggerisco di visualizzare il video situato alla fine di questa
pagina. A presto!
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