FAIR VALUE & TREND FOLLOWING: UN APPROCCIO COMBINATO PER OTTIMIZZARE I RENDIMENTI


Buongiorno ragazzi. Da oggi inizierò a proporre, su base settimanale, una serie di analisi che combinano due approcci distinti: il fair value e il trend following. L’obiettivo comune è ottimizzare i rendimenti. Questi due approcci saranno utilizzati in modo complementare, sfruttando le informazioni del fair value per determinare il prezzo equo di un’azione e il trend following per rilevare le tendenze di mercato e decidere il momento giusto per aprire o chiudere posizioni. Nella prima parte dell’analisi, presenterò il mio metodo di trend following, mentre nella seconda parte esamineremo alcune società che attualmente presentano valutazioni interessanti. Al termine dell’analisi, vi proporrò qualcosa di molto interessante che sono convinto possa essere di grande aiuto per molti di voi.

Potrete trovare l’analisi presentata anche come video sul mio canale YouTube, specificamente nella playlist “Trend Following & InvestingPro”. Detto ciò, iniziamo senza ulteriori indugi!


IL TREND FOLLOWING

Quando il mercato è in rialzo, tutti sembrano esperti nel realizzare profitti. Tuttavia, quando il mercato è in ribasso, non tutti sono capaci di limitare le perdite. In questo contesto, risulta particolarmente significativa la famosa frase di George Soros: “Ciò che conta non è avere ragione o torto, ma quanto guadagni quando hai ragione e quanto perdi quando sbagli”. In sintesi, la logica suggerisce che si può avere ragione solo il 50% delle volte, ma è necessario avere un rapporto di guadagno superiore a 1.5, o addirittura a 2. Questo significa che per ogni euro perso, si dovrebbero guadagnare 1.5 o 2 euro.

La prima fase nella creazione di una strategia potrebbe essere quella di concentrarsi principalmente su come minimizzare le perdite. Solo successivamente, si dovrebbe pensare a come massimizzare i rendimenti. Questo è fondamentale per una ragione puramente matematica: è vero che il mercato azionario (prendiamo come esempio l’S&P500) tende ad essere rialzista, ma è altrettanto vero che, naturalmente, tende a ritracciare o addirittura a crollare. Questo significa che, supponendo una perdita del -50%, si avrebbe bisogno di un guadagno del +100% per recuperare, il che potrebbe verificarsi in un mercato rialzista successivo a un mercato ribassista. Dato che non è facile ottenere un rendimento di questo tipo, un’idea potrebbe essere quella di limitare al minimo il drawdown e poi godersi la ripresa successiva, sempre contando sul fatto che i mercati azionari continueranno a salire finché le aziende saranno in grado di generare profitti.

Ho sviluppato un modello con l’obiettivo di mappare il sentiment di “risk on” e “risk off”, basandosi su un periodo di tempo di circa un mese. Questo modello, quando applicato all’ETF SPY, è illustrato nelle otto figure seguenti. Esaminando queste figure, è possibile identificare le varie fasi di propensione al rischio e avversione al rischio del mercato dal 2011 ad oggi.

Fasi di risk on e risk off nel biennio 2011-2012. Grafico giornaliero


Fasi di risk on e risk off nel triennio 2012-2014. Grafico giornaliero


Fasi di risk on e risk off nel triennio 2014-2016. Grafico giornaliero


Fasi di risk on e risk off nel triennio 2018-2020. Grafico giornaliero


Fasi di risk on e risk off nel biennio 2020-2021. Grafico giornaliero


Fasi di risk on e risk off nel 2022. Grafico giornaliero


Fasi di risk on e risk off nel biennio 2023-2024. Grafico giornaliero


Come si può osservare dalle immagini, il sistema ha dimostrato affidabilità nell’evitare significativi drawdown del mercato azionario, come quelli del 2011, 2015, 2016, 2019, il crollo del 2020 e le fasi ribassiste del bear market del 2022. Purtroppo, non è riuscito a evitare la correzione all’inizio del 2018. Per quanto riguarda le fasi di “risk on”, il sistema è stato in grado di identificarle efficacemente. È un sistema che tende a generare falsi segnali in fasi di non direzionalità, poiché in tali casi il sentiment non è mai ben definito. Tuttavia, è riuscito a generare guadagni dal 2011 ad oggi: ho infatti impostato il sistema per acquistare in fase di “risk on” e vendere le posizioni precedentemente acquistate in fasi di “risk off”. Applicando questa strategia all’ETF SPY, i risultati sono stati i seguenti.


Strategia su SPY, con un capitale iniziale di 30mila dollari, operazioni pari a 30mila dollari, 1.5 dollari di commissioni e zero slippage


L’equity line non è particolarmente entusiasmante, ma presenta un ottimo drawdown, un buon fattore di profitto e una buona percentuale di rendimento. In sostanza, applicando una strategia di questo tipo, si ottiene un risultato positivo il 53% delle volte, e si guadagnano 2.2 dollari per ogni dollaro perso.

Nelle grafiche precedenti avrete notato in alto a destra gli stati economici, dell’inflazione e dei tassi di interesse. Per questa analisi, ci concentreremo principalmente sugli stati economici. Ho sviluppato questo sistema per identificare le diverse fasi di propensione al rischio che, come tutti sappiamo, possono variare da alte a basse, e così via.

Per ciascuna di queste fasi, ho associato uno stato economico specifico. In base a questo stato, il sistema può produrre diversi risultati. In particolare:

·        Massima espansione economica: corrisponde a un sentiment di massimo “risk on”.

·        Forte espansione economica: si verifica quando il sentiment indica una forte propensione al rischio.

·        Espansione economica: associata a un sentiment di generale “risk on”.

·        Moderata espansione economica: legata a un sentiment di moderata propensione al rischio.

·        Fase neutra: rappresenta il punto di equilibrio tra il “risk on” e il “risk off”.

·        Debole rallentamento: corrisponde a un debole “risk off”.

·        Rallentamento: indica un “risk off” generale.

·        Forte rallentamento: si verifica quando il sentiment è di forte “risk off”.

Lo stato economico specifico viene aggiornato dal sistema di seduta in seduta.

La strategia che ho illustrato precedentemente, applicata sull’ETF SPY, è stata testata nelle fasi di “risk on”, escludendo le fasi neutre e di rallentamento (nel video vi spiego come il sistema genera segnali al variare degli stati economici).

Quindi, utilizzo questo modello per fare investimenti a breve e medio termine, principalmente in ETF e azioni, con un focus maggiore su queste ultime. Per quanto riguarda le azioni, ho applicato questo modello a tutte le 500 aziende dell’S&P500, scoprendo così quali di esse hanno reso di più nelle fasi di “risk on” e quali no. Da ciò, avrete capito che il mio approccio è di tipo “trend following”: tendo a seguire le tendenze che si formano sui mercati azionari, mantenendo sempre un’attenzione particolare al rischio.

 

INVESTINGPRO

L’obiettivo di questa rubrica settimanale è di integrare il concetto di fair value nel mio processo di investimento. Come molti di voi sapranno, il fair value rappresenta il “prezzo corretto” di un’azione secondo vari modelli di analisi fondamentale, come il P/E, il Discounted Cash Flow, ecc. Ho pensato di seguire questo approccio: al segnale di acquisto, o “risk on”, potrei scegliere di acquistare le migliori società che hanno mostrato i migliori risultati nei miei sistemi, ma solo se queste sono valutate in modo equo o sono sottovalutate. Questa strategia potrebbe offrire diversi vantaggi:

·        Potenziale di rendimento: Le azioni sottovalutate potrebbero offrire un potenziale di rendimento superiore rispetto a quelle valutate correttamente o sopravvalutate. Questo diventa ancora più rilevante se seleziono titoli che, durante i periodi di “risk on” identificati dai miei sistemi, hanno avuto buone performance nel tempo. Acquistare un’azione che tende a performare bene in “risk on” e che è inoltre sottovalutata o in linea con il suo fair value, potrebbe aumentare il rendimento.

·        Riduzione del rischio: L’acquisto di azioni sottovalutate o in linea con il loro fair value può contribuire a ridurre il rischio. Ad esempio, se il prezzo dell’azione dovesse diminuire, si potrebbe perdere meno denaro rispetto all’acquisto di un’azione a un prezzo più alto. In altre parole, se ci fosse una forte fase di “risk off” improvvisa, è molto probabile che un’azione sopravvalutata scenda molto più di una sottovalutata.

Per calcolare il Fair Value, farò uso della nuova piattaforma di Investing, InvestingPro. Questo strumento è particolarmente utile per chi, come me, non ha una grande esperienza in analisi fondamentale e desidera arricchire il proprio processo di investimento. Come vedremo a breve, InvestingPro calcola un proprio fair value, denominato “Fair Value medio”, che è la media di diversi modelli di analisi fondamentale.

Ho quindi selezionato le migliori strategie in azioni durante le fasi di “risk on” (in particolare, durante la Massima espansione economica, la Forte espansione economica, l’Espansione economica e l’Espansione moderata) che, al momento, risultano sottovalutate o in linea con il loro fair value. Le mie scelte sono cadute su AMZN (Amazon), ADBE (Adobe), ALGN (Align Tech), LMT (Lockheed Martin), NOW (ServiceNow) e STZ (Constellation Brands).

Di seguito, presenterò i backtest di queste società, accompagnati dai Fair Value medi calcolati da InvestingPro.



Strategia Amazon nelle fasi di risk on (acquista e tieni nelle fasi di Massima Espansione, Forte Espansione, Espansione e Moderata Espansione, vendi nelle altre). Capitale di 30mila dollari, operazioni da 1500 $ (il 5% del capitale), zero slippage a 3 dollari di commissioni




Il fair Value medio di Amazon, secondo il modello di InvestingPro, si attesta a 183.07$. La società è di pochissimo sopra il suo valore equo. Fonte: InvestingPro



Strategia Adobe nelle fasi di risk on (acquista e tieni nelle fasi di Massima Espansione, Forte Espansione, Espansione e Moderata Espansione, vendi nelle altre). Capitale di 30mila dollari, operazioni da 1500 $ (il 5% del capitale), zero slippage a 3 dollari di commissioni


Il fair Value medio di Adobe, secondo il modello di InvestingPro, si attesta a 543.70$. La società è pertanto sottovalutata, e dovrebbe aggiungere il +11.8% per raggiungere il suo valor equo. Fonte: InvestingPro


Strategia ALGN nelle fasi di risk on (acquista e tieni nelle fasi di Massima Espansione, Forte Espansione, Espansione e Moderata Espansione, vendi nelle altre). Capitale di 30mila dollari, operazioni da 1500 $ (il 5% del capitale), zero slippage a 3 dollari di commissioni


Il fair Value medio di Align Tech, secondo il modello di InvestingPro, si attesta a 321.15$. La società è pertanto sottovalutata, e dovrebbe aggiungere il +11.6% per raggiungere il suo valor equo. Fonte: InvestingPro



Strategia LMT nelle fasi di risk on (acquista e tieni nelle fasi di Massima Espansione, Forte Espansione, Espansione e Moderata Espansione, vendi nelle altre). Capitale di 30mila dollari, operazioni da 1500 $ (il 5% del capitale), zero slippage a 3 dollari di commissioni



Il fair Value medio di Lockheed Martin, secondo il modello di InvestingPro, si attesta a 485.64$. La società è pertanto sottovalutata, e dovrebbe aggiungere il +5.1% per raggiungere il suo valor equo. Fonte: InvestingPro


Strategia NOW nelle fasi di risk on (acquista e tieni nelle fasi di Massima Espansione, Forte Espansione, Espansione e Moderata Espansione, vendi nelle altre). Capitale di 30mila dollari, operazioni da 1500 $ (il 5% del capitale), zero slippage a 3 dollari di commissioni



Il fair Value medio di NOW, secondo il modello di InvestingPro, si attesta a 734.94$. La società è pertanto sottovalutata, e dovrebbe aggiungere il +2.6% per raggiungere il suo valor equo. Fonte: InvestingPro



Strategia STZ nelle fasi di risk on (acquista e tieni nelle fasi di Massima Espansione, Forte Espansione, Espansione e Moderata Espansione, vendi nelle altre). Capitale di 30mila dollari, operazioni da 1500 $ (il 5% del capitale), zero slippage a 3 dollari di commissioni


Il fair Value medio di Constellation Brands, secondo il modello di InvestingPro, si attesta a 257.92$. La società è in linea con il suo valore equo. Fonte: InvestingPro


Come avrete notato, tutte le società selezionate hanno mostrato ottime prestazioni nel mio sistema e, ad oggi, sono considerate sottovalutate, ad eccezione di Amazon e Constellation Brands. Nella mia selezione, ho tenuto conto anche della diversificazione settoriale: AMZN appartiene al settore dei beni di consumo discrezionali, NOW e ADBE al settore tecnologico, LMT al settore industriale, STZ ai beni di prima necessità e ALGN al settore sanitario.

Purtroppo, non dispongo di dati antecedenti al 2011, quindi non posso estendere ulteriormente i backtest.

Ora, l’unico passo rimanente è creare una watchlist con queste società.

Watchlist azioni. Fonte: InvestingPro


Nel video, vi illustrerò come creare una watchlist personalizzata e, soprattutto, come determinare il livello di rischio di questo piccolo portafoglio trendfollower, basandoci principalmente su parametri di volatilità.

Per monitorare e tenere traccia delle operazioni, utilizzerò una semplice piattaforma di Paper Trading con un capitale iniziale di 30 mila dollari; a questo piccolo portafoglio, destinerò un 25% del capitale, ripartito in maniera equa tra le società. Detto ciò, l’unica cosa che ci rimane da fare è attendere il segnale di entrata, che, purtroppo, nonostante le recenti sessioni caratterizzate da “risk on”, non è ancora arrivato. Infatti, come potrete vedere nel grafico seguente, il sistema indica una fase di Forte Rallentamento, equivalente a un periodo di forte avversione al rischio.

Il sistema è attualmente in fase di forte avversione al rischio. 


Concludendo, vi fornirò ulteriori aggiornamenti venerdì. Al termine di questa discussione, alcuni di voi potrebbero chiedersi perché ho scelto di investire solo il 25% del capitale in queste aziende, invece del 100% o del 50%. Altri potrebbero domandarsi: e se il mercato dovesse invertire la tendenza, rimarremmo con le mani vuote senza un segnale di acquisto? Per rispondere a queste domande, ho deciso di destinare il 25%, ovvero un quarto del capitale, per diversificare gli investimenti su diversi sistemi. Infatti, quello che vi ho presentato oggi è ciò che definisco un sistema a breve/medio termine, ma in realtà ne utilizzeremo altri tre: breve termine, medio termine e medio/lungo termine, destinando il 25% del capitale a ciascuno. Tutti i progetti sono stati sviluppati seguendo logiche simili, ma si applicano a diverse azioni. Capirete quindi come ci siano società più adatte a brevi periodi, dotate di un certo momentum, e altre che si adattano meglio a periodi più lunghi. Oggi vi ho presentato uno di questi sistemi, nelle prossime puntate ne esploreremo altri.

Se pensate che InvestingPro possa essere un valido strumento per le vostre operazioni, potete ottenere uno sconto sul piano annuale cliccando qui, o uno sconto sul piano biennale cliccando qui. Per coloro che si abboneranno, invierò via email il backtest di tutte le 500 società dell’S&P500 nel breve-medio termine, suddivise per settore. Per ricevere questo materiale, sarà sufficiente inviare una mail a matteofarci95@yahoo.it con la fattura dell’abbonamento. Ci sentiamo venerdì per ulteriori approfondimenti.








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