LA FED TAGLIERÀ I TASSI: UNA FESTA PER I MERCATI O UN ALLARME PER L'ECONOMIA?
Buongiorno. L’analisi di oggi si concentrerà sull’ultima
riunione della Federal Reserve, esaminando le dichiarazioni del presidente
Powell, le previsioni economiche e il Dot-Plot chart. Dopo aver discusso le
performance dei mercati finanziari, ci concentreremo su uno scenario
preoccupante che potrebbe emergere nel 2024. Ho preparato un video che
approfondisce tutti i temi trattati nell’articolo, che potrete trovare alla
fine della pagina. Buona lettura e buona visione.
1. TASSI DI
INTERESSE, PAROLE DI POWELL, PROIEZIONI ECONOMICHE E DOT-PLOT CHART
Mercoledì 13 dicembre,
i mercati finanziari statunitensi hanno festeggiato, con Jerome Powell come
protagonista indiscusso. Nonostante i tassi di interesse siano rimasti
invariati, il presidente ha condiviso alcuni punti salienti durante la
conferenza delle 20:30 (ora italiana):
·
Ha accolto
con favore il calo dell’inflazione dai suoi massimi, senza un aumento
significativo del tasso di disoccupazione. Tuttavia, ha sottolineato che
l’inflazione rimane troppo alta e il percorso futuro è incerto
·
Ha
osservato che la crescita economica è rallentata rispetto al terzo trimestre,
con un appiattimento dell’attività nel settore immobiliare
·
Ha
affermato che la Federal Reserve è pronta a inasprire ulteriormente la politica
monetaria se necessario
·
Non ha
escluso un ulteriore aumento dei tassi di interesse
·
Ha
riconosciuto la possibilità che l’economia possa entrare in recessione il
prossimo anno
·
Ha
avvertito che un “atterraggio morbido” non è garantito
·
Ha
espresso dubbi sulla probabilità di un ulteriore aumento dei tassi di interesse
·
Infine, ha
affermato che la Federal Reserve non ha bisogno di una recessione per allentare
la politica monetaria
Nella figura successiva, andremo a confrontare le proiezioni economiche della Federal Reserve con quelle rilasciate nel mese di settembre.
Proiezioni economiche della
FED
Ecco i punti salienti:
·
Per il
2024, la Federal Reserve prevede una crescita dell’1.4%, una stima leggermente
inferiore rispetto alla previsione precedente dell’1.5%.
·
Il tasso
di disoccupazione previsto rimane invariato rispetto a settembre, fissato al
4.1%.
·
La Federal
Reserve prevede che il PCE classico e quello core si attestino rispettivamente
al 2.8% e al 3.2%, entrambi inferiori alle aspettative precedenti del 3.3% e
del 3.7%
Nella figura successiva, possiamo esaminare il dot-plot
chart, che rappresenta le aspettative dei membri del Federal Open Market
Committee.
Il Dot-Plot Chart
Si evince che sei membri prevedono che i tassi di interesse
nel 2024 si collocheranno nell’intervallo tra 450 e 475 punti base. Se
assumiamo tagli dei tassi di interesse di 25 punti base, le aspettative attuali
suggeriscono tre possibili tagli per il 2024.
2. LA REAZIONE DEI
MERCATI FINANZIARI
Esaminiamo la
reazione dei principali mercati statunitensi, su un timeframe a 5 minuti, prima
e dopo l’annuncio.
Iniziamo con l’analisi del mercato azionario:
·
Sia l’S&P500 che il Nasdaq hanno mostrato
performance positive. A partire dalle 20:00 (ora italiana), l’S&P500 ha
registrato un guadagno del +1.46%, mentre il Nasdaq ha segnato un incremento
del +1.34%
Prestazioni dell’S&P500.
Grafico a 5 minuti
Prestazioni del Nasdaq.
Grafico a 5 minuti
·
I settori azionari che hanno registrato le
migliori performance sono stati l’immobiliare, con un incremento del +3.63%, e
le utilities, con un aumento del +2.64%. Questo non mi sorprende, dato che,
come ho spiegato nell’analisi pubblicata qualche giorno fa, questi due settori
sono quelli che trarranno maggior beneficio dalle aspettative di tagli dei
tassi di interesse. Inoltre, sono settori che in passato hanno sofferto più di
altri. Troverete l’analisi al seguente link:
https://macrotradingfinance.blogspot.com/2023/12/avete-sfruttato-queste-opportunita-di.html
Prestazioni del settore
immobiliare (ETF “XLRE”). Grafico a 5 minuti
Prestazioni del settore utilities
(ETF “XLU”). Grafico a 5 minuti
Il mercato
obbligazionario ha mostrato un’ottima performance. Come ho spiegato nel mio
libro “Investire in obbligazioni for dummies”, questa classe di attività
presenta cinque rischi, tra cui quello legato ai “tassi di interesse”. Quando
questo rischio si contrae, il prezzo dei bond aumenta, ed è esattamente ciò che
è accaduto. Infatti:
·
TLT, l’ETF
obbligazionario governativo con la duration più lunga (circa 16 anni), ha
registrato prestazioni molto positive (+1.85%), addirittura superiori a quelle
dei due benchmark azionari precedentemente commentati
·
Il
rendimento del titolo di stato a 2 anni, che è il più influenzato dalle
aspettative di politica monetaria, ha perso quasi 6 punti percentuali. Questo
riflette le aspettative degli investitori di una politica monetaria
caratterizzata da tagli dei tassi di interesse
Prestazioni delle
obbligazioni governative a lunga duration (ETF “TLT”). Grafico a 5 minuti
Prestazioni del rendimento
del titolo di stato statunitense a scadenza 2 anni. Grafico a 5 minuti
Concludiamo l’analisi
delle asset class con un commento sul dollaro americano e sull’oro:
·
Il dollaro
ha mostrato una performance negativa, registrando un calo dell’1.1%. Esso è
stato influenzato negativamente dalle aspettative di tassi di interesse più
bassi
·
Al
contrario, l’oro ha mostrato una performance positiva, apprezzandosi di oltre
due punti percentuali, influenzato positivamente dal deprezzamento del dollaro
americano e dalla diminuzione dei rendimenti reali
Prestazioni del dollaro
americano. Grafico a 5 minuti
Prestazioni dell’oro. Grafico
a 5 minuti
Tutte le figure
precedenti hanno messo in luce i tipici andamenti che si osservano sui mercati
prima e dopo l’annuncio di un potenziale “market mover” (un evento in grado di
influenzare i mercati finanziari):
·
Prima
dell’evento, si registrano volumi bassi e una volatilità ridotta
·
Dopo
l’evento, invece, si osservano volumi alti e una volatilità elevata, sintomo di
una maggiore euforia e di una più decisa presa di posizione da parte degli
investitori.
3. ATTENTI AI
CONSUMATORI STATUNITENSI!
Fino a questo punto, tutto procede bene: sia i mercati
azionari che quelli obbligazionari stanno registrando una crescita. C’è un alto
livello di fiducia e ottimismo, come dimostrato dal VIX, che è tornato ai
livelli del 2020, e dall’indice Fear and Greed, che attualmente indica un
comportamento avido da parte degli investitori.
VIX e Fear and Greed Index
È tuttavia importante prestare attenzione ai consumatori
statunitensi. Ricordiamo la formula di calcolo del PIL con il metodo della
spesa:
PIL = Consumi + Investimenti + Spesa pubblica +
(Export – Import)
Gli investimenti sono un fattore importante per il PIL. Se
questi iniziassero a rallentare significativamente, potremmo aspettarci un
rallentamento della crescita economica, dato che si tratta di una somma
matematica.
Molti si chiederanno: perché gli investimenti dovrebbero
rallentare se, nel prossimo futuro, il costo del denaro sarà leggermente più
basso? È una domanda molto valida. Tuttavia, vorrei proporvi una riflessione:
cosa accadrebbe se consumatori e imprese decidessero di ritardare le richieste
di prestiti, come mutui o finanziamenti per l’acquisto di beni discrezionali,
in attesa di tassi di interesse ancora più bassi? Questo potrebbe probabilmente
rallentare l’economia. Non solo perché la variabile degli investimenti si
indebolirebbe, ma anche perché influenzerebbe negativamente la variabile dei
consumi. Per illustrare meglio questo punto, vi fornisco un esempio che ho già
trattato in un’analisi pubblicata precedentemente, con il mercato immobiliare
come protagonista.
· https://macrotradingfinance.blogspot.com/2023/07/limportanza-del-mercato-immobiliare-per.html
Vi rilascio un piccolo
estratto, che tratterò meglio nel video approfondimento:
CONTESTO A BASSI TASSI DI INTERESSE
Perché bassi tassi di interesse stimolano
l’economia?
· Più essi saranno bassi e più gli individui
accederanno a dei mutui. Maggiore sarà la domanda di nuovi edifici e tante più
imprese troveranno un impiego
Le imprese, per quanto vi possa sembrare
scontato, saranno formate da lavoratori che saranno…consumatori. Essi, grazie
ad un mutuo, avranno a disposizione un’occupazione che genererà una paga:
quest’ultima rappresenterà un reddito, che sarà a sua volta speso dal
consumatore in beni, servizi e investimenti. A questo punto, la spesa del
“muratore” o “carpentiere” rappresenterà un reddito per un’altra attività
generica.
Possiamo quindi affermare che:
· Un mercato immobiliare, per le sue
interconnessioni, è capace di stimolare l’occupazione e la spesa dei
consumatori in beni, servizi e investimenti
Questo andrà ulteriormente a rafforzare le
variabili C e I del prodotto interno lordo!
Il piccolo estratto denota che un aumento degli investimenti
può generare occupazione, la quale è correlata positivamente al prodotto
interno lordo (o negativamente, se si considera il tasso di disoccupazione,
come illustrato nel grafico successivo).
Ad una crescita economica
corrisponde un tasso di disoccupazione in rallentamento. Grafico mensile
Attenzione, dunque,
non è sempre oro tutto quel che luccica. Vorrei sottolineare che non
sono un investitore contrarian, né un catastrofista. Preferisco considerare
tutte le possibilità e basare le mie decisioni di investimento su di esse.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
A presto!
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