TRADING MULTIDAY IN AZIONI PER MINIMIZZARE I RISCHI
Buongiorno a tutti. Oggi, l’analisi si concentrerà su un
gruppo di aziende statunitensi che, considerando una prospettiva multiday,
potrebbero contribuire a ridurre i rischi in un eventuale scenario di
avversione al rischio dei mercati. Questa è una possibilità piuttosto concreta,
data la recente situazione macroeconomica, inclusa l’inflazione, e l’attuale
tensione geopolitica tra Iran e Israele, che si è intensificata nelle ultime
ore. Infine, farò uso di InvestingPro per determinare se le aziende che presenterò
sono sottovalutate o meno.
Ho creato un video, disponibile sul mio canale YouTube e
allegato a questa analisi, che potete consultare per chiarire eventuali dubbi.
Con questo, vi auguro una buona lettura o visione.
I CONTESTI DI RISK OFF DAL 2011 AD OGGI
Prima di introdurre un pacchetto di quattro aziende che
potrebbero contribuire a ridurre i rischi in un possibile scenario di
avversione al rischio, è fondamentale identificare le fasi di avversione al
rischio che hanno influenzato i mercati in passato. Come ho spiegato
nell’analisi precedente, ho sviluppato tre sistemi per fare ciò: questi mi
permettono di rilevare tutte le fasi di propensione e avversione al rischio che
hanno caratterizzato i mercati dal 2011 ad oggi. I sistemi sono divisi in tre
categorie: breve termine, medio termine e lungo termine.
Focalizziamoci sul termine medio. Al termine di ogni
sessione di trading, il sistema mi fornisce un output che riflette le
aspettative economiche degli investitori. Esse possono essere le seguenti:
·
·
Forte espansione economica
·
Espansione economica
·
Moderata espansione economica
·
Stato neutro
·
Debole rallentamento
·
Rallentamento
·
Forte rallentamento
Ogni aspettativa è associata a un corrispondente livello di
rischio: la propensione al rischio tende a crescere passando da uno stato
Neutro a una fase di massima espansione economica, mentre l’avversione al
rischio aumenta passando da uno stato Neutro a una fase di significativo
rallentamento economico.
Osservate le figure seguenti, che illustrano tutti i periodi
di risk off con allegato l’ETF SPY (il fondo che replica l’S&P500) dal 2011
ad oggi.
Contesti di avversione al
rischio nel biennio 2011-2012. Grafico giornaliero
Contesti di avversione al
rischio nel biennio 2015-2016. Grafico giornaliero
Contesti di avversione al
rischio nel biennio 2018-2019. Grafico giornaliero
Contesto di avversione al
rischio durante la pandemia del 2020. Grafico giornaliero
Contesto di avversione al
rischio nel mercato ribassista nel 2022. Grafico giornaliero
In ogni grafico, nell’angolo in alto a destra, è possibile
visualizzare le aspettative economiche fornite dal mio sistema, aggiornate alla
sessione di venerdì 13 aprile. Queste aspettative non riguardano solo gli stati
economici precedentemente discussi, ma anche gli stati dell’inflazione e dei
tassi di interesse, che in questa analisi non saranno trattati.
Il grafico include anche una strategia di acquisto per
l’ETF, indicata dai termini “compra” e “vendi”. Per identificare tutti i
contesti di avversione al rischio del mercato, ho configurato il sistema di
trading per acquistare solo quando si verificano gli stati di neutro, debole
rallentamento, rallentamento o forte rallentamento. In particolare, il sistema
calcola lo stato alla fine di ogni sessione e, in base all’output, acquista o
vende all’apertura della sessione successiva.
Tutti gli intervalli temporali compresi tra ogni segnale di
“compra” e “vendi” che potete notare nei grafici rappresentano gli scenari di
avversione al rischio che hanno influenzato i mercati dal 2011 ad oggi.
LE PRESTAZIONE DELL’S&P500 NEI CONTESTI DI RISK OFF
DAL 2011 AD OGGI
Sarebbe interessante chiedersi: come si è comportato l’ETF
SPY nei contesti di avversione al rischio che abbiamo precedentemente
analizzato? Cerchiamo di scoprirlo nella prossima figura.
Il backtest dell’ETF SPY è
stato condotto negli stati di “Neutro”, “Debole rallentamento”, “Rallentamento”
o “Forte rallentamento”, assumendo un capitale iniziale di 30mila dollari, un
investimento di 30mila dollari per operazione, commissioni di 3 dollari e zero
slippage. È importante notare che le performance di una strategia possono
variare in base ai parametri inseriti; ad esempio, se avessi impostato un input
operativo pari al 10% del capitale totale, il backtest avrebbe mostrato un
drawdown massimo del 3%, per citare un dato
In un totale di 46 operazioni, la percentuale di profitto è
risultata essere del 73.91%, con un fattore di profitto di 2.26, ma con un
drawdown massimo del 23.6%! Le due figure seguenti illustrano l’andamento
dell’equity line della strategia dal 2011 ad oggi e tutti i drawdown più
rilevanti.
Equity line strategia dal
2011 al 2016
Equity line strategia dal 2017
ad oggi
Quindi, abbiamo esaminato le prestazioni del benchmark
azionario durante tutte le fasi di avversione al rischio precedentemente
discusse. Ho presentato queste prestazioni perché saranno utilizzate nel
prossimo paragrafo come punto di riferimento. Infatti, per valutare la qualità
di una strategia, tendo a confrontarla con un benchmark di riferimento.
TRADING MULTIDAY IN AZIONI PER MINIMIZZARE I RISCHI
Ora vi presento quattro popolari società statunitensi:
CostCo, Coca Cola, Procter & Gamble e Unitedhealth. Se considerate
singolarmente, potrebbero non sembrare particolarmente interessanti, ma quando
combinate, hanno dimostrato in passato di essere in grado di minimizzare il
rischio. Esaminiamo i backtest della stessa strategia applicata all’ETF SPY, ma
questa volta su queste quattro aziende individualmente.
Il backtest su CostCo è
stato condotto negli stati di “Neutro”, “Debole rallentamento”, “Rallentamento”
o “Forte rallentamento”, assumendo un capitale iniziale di 30mila dollari, un
investimento di 30mila dollari per operazione, commissioni di 3 dollari e zero
slippage.
Il backtest su Coca Cola è
stato condotto negli stati di “Neutro”, “Debole rallentamento”, “Rallentamento”
o “Forte rallentamento”, assumendo un capitale iniziale di 30mila dollari, un
investimento di 30mila dollari per operazione, commissioni di 3 dollari e zero
slippage.
Il backtest su Procter &
Gamble è stato condotto negli stati di “Neutro”, “Debole rallentamento”, “Rallentamento”
o “Forte rallentamento”, assumendo un capitale iniziale di 30mila dollari, un
investimento di 30mila dollari per operazione, commissioni di 3 dollari e zero
slippage.
Il backtest su UnitedHealth
è stato condotto negli stati di “Neutro”, “Debole rallentamento”, “Rallentamento”
o “Forte rallentamento”, assumendo un capitale iniziale di 30mila dollari, un
investimento di 30mila dollari per operazione, commissioni di 3 dollari e zero
slippage.
I backtest su CostCo e UnitedHealth sono risultati, in un
certo senso, soddisfacenti, nonostante presentino alti drawdown. È importante
ricordare che la strategia è stata testata in periodi di mercato negativi,
quindi è normale aspettarsi tali risultati. D’altro canto, i backtest su Coca
Cola e Procter & Gamble non sono stati altrettanto positivi, soprattutto
per quanto riguarda le equity line, che non hanno mostrato un trend rialzista
come le precedenti. Inoltre, le percentuali e i fattori di profitto sono
risultati notevolmente inferiori rispetto a quelli di CostCo e UnitedHealth.
Sappiamo che l’investimento in una singola azienda comporta
un certo livello di rischio, poiché le prestazioni della strategia dipendono
esclusivamente dai fattori specifici di quella azienda. Tuttavia, se si
distribuisce il rischio tra tutte e quattro le aziende, investendo quindi
30mila dollari in COST+KO+PG+UNH, i risultati possono essere significativamente
diversi, come illustrato nella figura successiva.
Il backtest su COST+KO+PG+UNH
è stato condotto negli stati di “Neutro”, “Debole rallentamento”, “Rallentamento”
o “Forte rallentamento”, assumendo un capitale iniziale di 30mila dollari, un
investimento di 30mila dollari per operazione, commissioni di 12 dollari e zero
slippage.
La strategia si è rivelata soddisfacente o, meglio, molto
più efficace rispetto al benchmark, dato che presenta parametri migliori
rispetto alla strategia applicata a quest’ultimo, ma anche rispetto a ciascuna
delle singole aziende analizzate in precedenza. Prima di procedere e cercare di
capire perché la strategia ha avuto un rendimento migliore, è importante
chiarire cosa la strategia acquista o vende, poiché potrebbe non essere
immediatamente chiaro a tutti.
Il ticker COST+KO+PG+UNH rappresenta una sorta di
portafoglio o indice che include tutte queste azioni.
L’indice COST+KO+PG+UNH
L’indice, mostrato nel grafico precedente, tiene conto delle
prestazioni delle quattro aziende e il suo prezzo (1384$) è semplicemente la
somma del prezzo per azione di ciascuna azienda. Come illustrato nel grafica suguente,
la strategia acquista contratti, ad esempio 20 nel trade 46. Se il prezzo del
contratto era di 1469$ il 21 febbraio 2024 e quel prezzo rappresenta la somma
del prezzo per azione di ciascuna azienda, è ragionevole ipotizzare che il
sistema, con 30mila dollari, è come se avesse acquistato 20 azioni di ciascuna
azienda.
Alcune operazioni del sistema
Come abbiamo fatto in precedenza, esaminiamo nelle due
figure seguenti l’andamento dell’equity line della strategia dal 2011 ad oggi.
I drawdown sono risultati migliori rispetto all’S&P500. Investire in queste
aziende, in passato, avrebbe contribuito a ridurre i rischi.
Equity line strategia dal
2011 al 2017
Equity line strategia dal
2019 ad oggi
La ragione per cui il portafoglio composto da COST+KO+PG+UNH
si è dimostrato “difensivo” è facilmente spiegabile: tutte queste aziende hanno
una volatilità inferiore rispetto al benchmark di riferimento. Infatti, i loro
coefficienti beta sono inferiori a 1; in particolare:
·
·
KO: 0.59
·
PG: 0.43
·
UNH: 0.57
Questo consente al portafoglio di resistere meglio rispetto all’S&P500 durante i periodi di avversione al rischio. Questo è chiaramente illustrato nelle figure seguenti, che analizzano le prestazioni del portafoglio azionario durante tutte quelle fasi di avversione al rischio in cui il benchmark ha registrato perdite superiori al 15%.
Drawdown 2007-2009. SPY: -56%;
COST+KO+PG+UNH: -45%
Drawdown 2010. SPY: -16%;
COST+KO+PG+UNH: -8%
Drawdown 2011. SPY: -19.2%;
COST+KO+PG+UNH: -3.8%
Drawdown 2015-2016. SPY: -14.3%;
COST+KO+PG+UNH: -1.7%
Drawdown 2018. SPY: -20.2%;
COST+KO+PG+UNH: -12%
Drawdown 2020. SPY: -34%;
COST+KO+PG+UNH: -24%
Drawdown 2022. SPY: -25%;
COST+KO+PG+UNH: -11%
Il carattere difensivo di queste società deriva dal settore
in cui operano: beni di prima necessità per CostCo, Coca Cola e Procter &
Gamble, e sanitario per UnitedHealth. Queste società forniscono servizi
essenziali ai consumatori e, per questo motivo, riescono a generare profitti
anche in condizioni economiche avverse. In particolare, sono considerate azioni
di qualità, tanto che sono incluse nell’ETF iShares MSCI USA Quality Factor,
che raggruppa le società caratterizzate da bassa leva finanziaria, crescita
stabile degli utili anno su anno e alto rendimento del capitale azionario.
Queste società tendono ad essere preferite in periodi economici negativi in
quanto generano buoni profitti, offrendo agli investitori un certo grado di
sicurezza. Grazie alla loro capacità di generare profitti, riescono a
distribuire ottimi dividendi (il dividendo, per definizione, è una parte
dell’utile societario distribuito agli azionisti). Non bisogna sottovalutare
l’importanza dei dividendi, poiché possono avere un forte impatto su una
strategia di investimento. La strategia che avete visto precedentemente sul
portafoglio non teneva conto di questo aspetto. Tuttavia, se includessimo anche
i dividendi, dato che tutte e quattro le società li distribuiscono, noteremmo
un netto miglioramento, specie in termini di profitto netto, fattore di
profitto e drawdown massimo!
Strategia con dividendi
inclusi
FATTORI DI RISCHIO
Tuttavia, esiste un fattore di rischio che può essere
identificato grazie a InvestingPro, un servizio che calcola il Fair Value (o
valore equo) di una società basandosi sui suoi fondamentali finanziari,
prospettive future e altri fattori rilevanti. Questo servizio è particolarmente
utile per coloro che non sono esperti nell’analisi dei bilanci e quindi nel
calcolo del valore reale di una società, oltre ad essere immediato (facile da
utilizzare) e molto economico. Come si può vedere nella figura successiva,
questo valore equo viene calcolato per CostCo, ad esempio, attraverso vari
parametri finanziari rappresentati in 14 modelli di investimento, tra cui il
Discounted Cash Flow e il famoso P/E.
Per CostCo, la media dei 14 modelli fornisce un fair value
medio di 563$. Tuttavia, il prezzo attuale sul mercato azionario è superiore, a
731$. Quindi, il prezzo dell’azione della società è superiore al suo valore
reale e dovrebbe diminuire del 22.9% per tornare alla media.
Il fair value di CostCo. Fonte: InvestingPro
Per InvestingPro, la società
CostCo è sopravvalutata
Riguardo ai fair value delle altre tre società, possiamo
affermare che Coca Cola e Procter & Gamble sono valutate correttamente,
mentre UnitedHealth appare sottovalutata.
Il fair value di Coca Cola. Fonte: InvestingPro
Il fair value di Procter & Gamble. Fonte:
InvestingPro
Il fair value di UnitedHealth. Fonte: InvestingPro
Per InvestingPro, la società
UnitedHealth è sopravvalutata
Quindi, il fattore di rischio potrebbe essere associato alla
sopravvalutazione di CostCo. Infatti, in un periodo negativo legato ai fattori
descritti all’inizio dell’analisi, la società potrebbe non comportarsi in modo
sufficientemente difensivo. In tale scenario, potrebbe registrare dei ribassi a
causa dell’avversione al rischio, ma tali ribassi potrebbero essere
ulteriormente amplificati a causa della sopravvalutazione. La logica suggerisce
che gli investitori potrebbero preferire titoli più allineati al loro valore
reale.
Pertanto, considerando come valide le azioni di Coca Cola,
Procter & Gamble e UnitedHealth, si potrebbe cercare un titolo diverso da
CostCo che rispetti comunque certi parametri che possiamo definire “difensivi”.
Questi includono l’appartenenza al settore dei beni di prima necessità, un
coefficiente beta inferiore a 1, un rendimento dei dividendi superiore al 2.5%
(dato che abbiamo visto come influiscono significativamente sulle strategie),
una grande capitalizzazione (superiore ai 15 miliardi) e, possibilmente, una
valutazione leggermente inferiore o comunque molto vicina al suo valore reale.
Possiamo scoprire tutto ciò grazie a un’altra funzione di InvestingPro: la
“sezione filtri”, mostrata nella figura successiva. Applicando i filtri come
descritto, il sistema suggerisce una società, Clorox.
La sezione filtri di
InvestingPro
Come si può osservare nella figura seguente, la valutazione
di mercato della società è praticamente corretta. In particolare, secondo la
media dei 15 modelli, il fair value è di 144.69$. Considerando che il prezzo
attuale di un’azione è di 142$, la società dovrebbe aumentare del 1.9% per
raggiungere il suo valore equo.
Il fair value di Clorox. Fonte: InvestingPro
Applicando la stessa strategia a Clorox, che era stata
precedentemente testata sulle altre quattro società, si può osservare che,
secondo i miei parametri personali, i risultati sono soddisfacenti, con un
drawdown massimo di circa il 17.2%.
Il backtest su Clorox è
stato condotto negli stati di “Neutro”, “Debole rallentamento”, “Rallentamento”
o “Forte rallentamento”, assumendo un capitale iniziale di 30mila dollari, un
investimento di 30mila dollari per operazione, commissioni di 3 dollari e zero
slippage. In questa strategia sono compresi i dividendi
Quali risultati otteniamo sostituendo CostCo con Clorox nel
portafoglio precedentemente menzionato? Questo sarà mostrato nel prossimo
backtest.
Il backtest su CLX+KO+PG+UNH
è stato condotto negli stati di “Neutro”, “Debole rallentamento”, “Rallentamento”
o “Forte rallentamento”, assumendo un capitale iniziale di 30mila dollari, un
investimento di 30mila dollari per operazione, commissioni di 12 dollari e zero
slippage (dividendi inclusi)
Si tratta di una strategia che sembra meno performante
rispetto a quella che includeva CostCo, dato che presenta una percentuale di
profitto e un fattore di profitto inferiori, con un drawdown leggermente
superiore. Tuttavia, è altrettanto vero che include tutte società che, ad oggi,
non sono eccessivamente sopravvalutate!
Concludo l’analisi presentandovi l’equity line della
strategia. Se avete dei dubbi, non esitate a commentare o a guardare il video.
Equity line strategia dal 2011 al 2019
Equity line strategia dal 2020
ad oggi
La prossima analisi si concentrerà sulla creazione e
l’analisi di un indice ponderato da monitorare, necessario da monitorare di
seduta in seduta per capire il sentiment del mercato riguardo alle tensioni
geopolitiche che ci accompagnano da diverso tempo. A presto!
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