OBBLIGAZIONI vs AZIONI: UN SEGNALE PREOCCUPANTE?
Buongiorno a tutti. L’analisi di oggi ha l’obiettivo di presentare
una divergenza in corso da alcune settimane tra un importante indice di forza
obbligazionario e l’S&P500, un segnale che potrebbe suscitare
preoccupazioni. Successivamente, farò uso di un mio progetto personale per
determinare se ci sono motivi di preoccupazione al momento. Ho realizzato un
video che approfondisce tutti gli argomenti trattati; lo potrete trovare alla
fine di questa pagina. Vi auguro una piacevole lettura e visione.
L’INDICE DI FORZA LQD/IEF
L’indice di forza obbligazionario che ora andremo ad
analizzare è mostrato nella figura successiva: LQD/IEF.
L’indice di forza LQD/IEF,
dal 2003 ad oggi. Grafico settimanale
·
LQD è il simbolo dell’iShares iBoxx $
Investment Grade Corporate Bond ETF, che mira a replicare le performance di un
insieme di obbligazioni societarie statunitensi di grado IG. Queste sono
obbligazioni a basso rischio emesse da società come JP Morgan, Bank of America,
Microsoft e Apple. Il paniere specifico comprende obbligazioni con rating BBB
(circa il 45% del totale), A (circa il 46% del totale) e AA (circa il 6.5%). La
scadenza ponderata delle obbligazioni è di 13 anni, con una duration di 8.35
anni.
·
IEF è il simbolo dell’iShares 7-10 Year
Treasury Bond ETF, che mira a replicare le performance di un insieme di
obbligazioni governative statunitensi con rating AA. In questo caso, la
scadenza media ponderata è di 8.46 anni e la duration è di 7.32 anni.
La cosa fondamentale da comprendere è che entrambi, LQD e
IEF, sono ETF obbligazionari a basso rischio. Tuttavia, è importante notare che
LQD presenta un livello di rischio leggermente superiore rispetto a IEF.
Questo indice di forza è stato incluso nel mio libro
“Investire in Obbligazioni per Dummies” perché lo considero estremamente utile
per vari motivi che stiamo per analizzare. Iniziamo correlandolo su base
mensile con alcuni indicatori fondamentali dell’economia statunitense: il PMI
manifatturiero, il PMI dei servizi e l’indice di fiducia dei consumatori.
La correlazione positiva tra
LQD/IEF e PMI manifatturiero (rilasciato dall’ISM). Grafico mensile
La correlazione positiva tra
LQD/IEF e PMI sui servizi (rilasciato dall’ISM). Grafico mensile
La correlazione positiva tra
LQD/IEF e fiducia dei consumatori. Grafico mensile
L’indice è positivamente correlato con tutti e tre gli
indicatori. Considerando l’importanza della fiducia dei consumatori in
un’economia fortemente orientata al consumo come quella statunitense, e il
ruolo fondamentale dei settori manifatturiero e dei servizi (in particolare
quest’ultimo), possiamo concludere che LQD/IEF è un eccellente indice del
sentiment sul ciclo economico statunitense. Esprime, in particolare, le
aspettative degli investitori sulla futura intensità economica.
·
Se gli investitori prevedono un’espansione
economica nel prossimo semestre (con i PMI e la fiducia dei consumatori in
aumento), tenderanno ad acquistare asset a rischio più elevato, come LQD
·
Al contrario, se prevedono un rallentamento
dell’economia, si concentreranno sugli asset più sicuri, come IEF.
Tutto questo significa che l’indice di forza è influenzato
dalla propensione al rischio o dall’avversione al rischio degli investitori,
catalizzata dalle aspettative economiche? La risposta è sì, poiché l’indice è
anche inversamente correlato al VIX.

In generale, possiamo affermare che un indice
obbligazionario di questo tipo tende a prevedere l’andamento futuro
dell’economia. Non a caso, la correlazione tra esso e il PIL americano è
positiva!
La correlazione positiva tra
LQD/IEF e PIL statunitense su base annua. Grafico a tre mesi
LQD/IEF ED S&P500: UNA DIVERGENZA DA OSSERVARE
Dopo aver adeguatamente introdotto l’indice di forza e
compreso il suo potenziale, quale correlazione potrebbe avere con l’S&P500?
Come illustrato nella figura successiva, la correlazione è positiva.
La correlazione positiva tra
LQD/IEF e SPY (ETF dell’S&P500). Grafico settimanale
La spiegazione della correlazione osservata dovrebbe essere
intuitiva:
·
Se gli investitori sono propensi al rischio,
opteranno per asset ad alto rischio, come lo SPY, e le obbligazioni più
rischiose come LQD sovraperformeranno quelle meno rischiose come IEF.
·
Al contrario, in caso di avversione al rischio,
gli investitori si sbarazzeranno delle azioni e si orienteranno verso asset
“sicuri”, facendo sì che IEF sovraperformi LQD.
Tuttavia, c’è un aspetto importante da notare, in
particolare nelle prossime tre figure.
Il ribasso di LQD/IEF ha
anticipato il crollo dell’S&P500 nella bolla immobiliare del 2008. Grafico
settimanale
Il ribasso di LQD/IEF ha
anticipato la correzione dell’S&P500 (-15%) tra il 2015 e il 2016. Grafico
settimanale
Il ribasso di LQD/IEF ha
anticipato l’ultimo mercato ribassista del 2022. Grafico settimanale
Le grafiche precedenti sono chiare: è fondamentale
monitorare la tendenza dell’indice di sentiment, dato che in passato ha
anticipato situazioni sgradite per gli investitori. Personalmente, ritengo che
sia un indice da osservare attentamente, poiché non è soggetto a speculazioni
come il mercato azionario o l’obbligazionario high yield. Infatti, i rischi
associati a queste obbligazioni, come i tassi di interesse e l’inflazione, non
le rendono altrettanto speculative quanto il mercato equity.
Questo indice è uno strumento che utilizzo per monitorare la
salute dell’indice azionario. Spesso, osservo l’S&P500 e cerco una conferma
o convergenza sull’indicatore. Più precisamente, se l’S&P500 e LQD/IEF
salgono, ritengo che il trend al rialzo dell’indice azionario sia solido (dato
che anche LQD/IEF, che, come ho detto, non è soggetto a speculazione, sta
salendo). Tuttavia, oggi, non sta succedendo questo; osservate la figura
successiva.
La divergenza tra LQD/IEF e
SPY. Grafico giornaliero
L’ultimo rialzo dell’S&P500 ha avuto inizio, per essere
precisi, il 30 ottobre dell’anno scorso. Per circa la prima metà di questo
rialzo, è stato accompagnato anche da LQD/IEF. Tuttavia, nella seconda metà, la
situazione è cambiata: mentre SPY ha continuato il suo forte trend rialzista,
LQD/IEF ha iniziato una fase di lateralizzazione, quasi a indicare che “al
momento non ci sono le condizioni per continuare a registrare nuovi massimi di
periodo”. È interessante notare anche il coefficiente di correlazione: nei mesi
precedenti era positivo, ma dall’inizio del 2024 non mostra più una
correlazione tra i due indici.
Questo non implica che i mercati stiano per subire un
crollo, né che sia necessario riempire immediatamente i propri portafogli con
azioni di società difensive, value, o che offrono alti dividendi, scaricando
tutte le società ad alta volatilità. È semplicemente un monito alla prudenza.
Comprendere questi microcicli è fondamentale per adattare le
mie strategie alle mutevoli condizioni di mercato. Per questo motivo, ho deciso
di utilizzare le mie conoscenze per creare il progetto che, tendendo conto
della macroeconomia, analizza il sentiment economico del mercato.
·
Massima espansione economica (massimo risk on)
·
Espansione economica (risk on)
·
Moderata espansione economica (moderato risk on)
·
Neutro
·
Rallentamento (risk off)
·
Forte rallentamento (forte risk off)
Allo stato attuale, le due figure seguenti illustrano che
nel breve termine ci troviamo in una condizione “Neutra”, mentre nel medio
termine si evidenzia una “Moderata espansione economica”.
Il progetto gestione attiva
a breve termine indica uno stato neutro.
Il progetto gestione attiva
a medio termine indica uno stato di moderata espansione.
Entrambi i progetti hanno dimostrato (nel passato) una buona
capacità di identificare potenziali condizioni di forte avversione al rischio, che
mi avrebbero permesso di ritirarmi dal mercato con un tempismo appropriato. Un
esempio di ciò è rappresentato dalla gestione attiva a breve termine, come
illustrato nelle figure seguenti.
Il crollo dell’S&P500
nel 2020. Grafico giornaliero
La correzione dell’S&P500
a fine 2018. Grafico giornaliero
Le correzioni dell’S&P500
negli anni 2015 e 2016. Grafico giornaliero
I segnali di acquisto e vendita che potete notare sono
configurati in modo tale che il sistema acquisti e mantenga la posizione in
condizioni economiche favorevoli (massima espansione, espansione, moderata
espansione o stato neutro), e venda in condizioni economiche sfavorevoli.
Questa è chiaramente una tecnica multiday di trend following, con l’obiettivo
di massimizzare il rendimento quando si formano tendenze rialziste, cercando al
contempo di minimizzare il rischio. La strategia, implementata dal 2011 ad
oggi, è illustrata nel grafico successivo relativo a CSSPX (l’ETF
sull’S&P500 UCITS), tenendo in considerazione un conto di 20mila euro,
commissioni di 5€ e un volume d’ordine pari al 30% del capitale totale.
Backtest strategia trend
following
Il Progetto Gestione Attiva ©, che rilascio su Patreon, è un
contenuto premium. Vi invito a visitare i link seguenti per comprendere le
potenzialità del progetto e valutare se può essere di vostro interesse:
In conclusione, considerando il breve e il medio termine,
sembra che il sentiment sia orientato verso un moderato risk on. Tuttavia, vi
invito a prestare attenzione a LQD/IEF. Se dovesse infrangere al ribasso il
supporto della lateralizzazione, ci sarebbero un paio di questioni da porsi. A
presto!
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