ECONOMIC SENTIMENT INDEX: L'ANTICIPATORE DELL'ECONOMIA E DEL MERCATO AZIONARIO
Buongiorno a
tutti.
Vorrei presentarvi un nuovo indicatore che ho codificato,
l’Economic Sentiment Index statunitense, illustrato nell’immagine seguente.
Economic
Sentiment Index statunitense. Grafico mensile
Esploreremo le funzionalità di questo indice, la ragione
della sua creazione e i suoi vantaggi. Ho anche preparato un video che
approfondisce questa analisi, che potrete trovare alla fine di questa pagina.
Con questo, vi auguro una piacevole lettura e visione.
ECONOMIC SENTIMENT INDEX
L’indice, come suggerisce il nome, mira a riflettere le aspettative
economiche di tre attori chiave dell’economia: i consumatori, i direttori degli
acquisti e gli investitori. L’indice incorpora la fiducia dei consumatori, il
PMI manifatturiero, il PMI dei servizi e una combinazione di indici azionari e
obbligazionari.
Le variabili dell’indice sono positivamente correlate tra loro. In
particolare, tendono ad accelerare quando ci sono aspettative di crescita
economica e a rallentare in caso contrario. Tuttavia, nonostante la loro
correlazione positiva a lungo termine, possono a volte divergere. Quindi, a chi
dovremmo affidarci? Ai consumatori? Ai direttori degli acquisti? O sarebbe
meglio affidarsi agli investitori, che sono quelli che spingono le azioni verso
l’alto?
Da queste considerazioni nasce l’esigenza di creare un indice che tenga
conto di tutte queste variabili.
Discutiamo l’indice osservando la figura seguente.
Descrizione
dell’indice. Grafico mensile
L’indice si
aggiorna su base mensile e oscilla attorno allo zero. Valori superiori a zero
indicano un’espansione, mentre valori inferiori segnalano una contrazione, un
po’ come l’interpretazione degli indici PMI che, al contrario, oscillano
intorno a 50 punti.
Durante la crisi del
2007-2009, l’indice ha toccato il suo minimo storico a -2.27 punti (nel
novembre 2009), mentre il picco massimo è stato raggiunto a gennaio 2017 a 1.59
punti. Esso tende a mostrare picchi di ottimismo e pessimismo estremi intorno a
1.5 e -1.5 punti.
A mio avviso, l’indice è
interessante per la sua ciclicità: sale o scende, senza mai lateralizzare negli
ultimi 16 anni. Questo sembra rappresentare le aspettative del ciclo economico
attraverso gli occhi degli attori precedentemente menzionati.
Nonostante possa sembrare
ovvio, è importante sottolineare che, quando l’indice sale, gli attori
economici hanno aspettative di crescita e gli investitori tendono ad essere
propensi al rischio. Invece, quando l’indice rallenta, gli attori economici hanno
aspettative di rallentamento e gli investitori tendono a mostrare avversione al
rischio. Tuttavia, come menzionato in precedenza, ci sono momenti in cui le
variabili dell’indice non convergono, il che può portare a divergenze in questo
comportamento.
Potreste
chiedervi se le zone estreme possono essere interpretate come segnali di
condizioni di ipercomprato o ipervenduto. La risposta sembra essere
affermativa: l’indice tende ad anticipare queste condizioni, come mostrato
nelle figure successive.
L’indice
anticipa la fine del bear market del biennio 2007-2009. Grafico mensile
L’indice
anticipa la fine del bear market del 2022. Grafico mensile
L’indice
anticipa le correzioni del 2010 e del 2011. Grafico mensile
L’indice
anticipa le correzioni del 2015 e del 2016. Grafico mensile
La
funzione leading dell’indice dal 2018 in poi. Grafico mensile
L’indice, ad
oggi, si trova a 0.78 punti, lontano dai minimi di giugno 2022 ma più vicino ai
massimi di marzo 2021.
L’Economic
Sentiment Index ad oggi. Grafico mensile
Potrebbe sorgere la domanda: ci sarà una recessione?
Dall’osservazione del grafico precedente, non sembra. Al contrario, sembra che
ci troviamo in una fase di piena espansione, dove la recessione non è prevista.
Tuttavia, vedremo cosa riserverà il futuro. Purtroppo, non esistono indici
infallibili. Ricordate: anche l’inversione della curva dei rendimenti era
considerata quasi infallibile, ma finora non si è rivelata tale.
Per concludere l’analisi,
vorrei presentarvi il rapporto tra l’indice Economic Sentiment Index e il
Composite Leading Indicator, rilasciato dall’OECD, nella prossima grafica.
L’Economic
Sentiment Index è anticipatore del Composite Leading Indicator. Grafico mensile
L’Economic Sentiment Index si dimostra più volatile e reattivo rispetto al
Composite Leading Indicator, tendendo a prevederne le variazioni. Questa
differenza è probabilmente dovuta al fatto che i due indici sono costruiti in
modo diverso. Ad esempio, il Composite Leading Indicator non attribuisce lo
stesso peso ai prezzi delle azioni e delle obbligazioni. In particolare, quest’ultimo
è composto dalle seguenti variabili:
·
Il numero di progetti di costruzione di abitazioni
avviati in un determinato periodo
·
Il valore totale (in dollari statunitensi) degli
ordini ricevuti per beni durevoli
·
I prezzi del NYSE composite
·
La fiducia dei consumatori
·
La fiducia nel settore manifatturiero
·
Lo spread tra i tassi di interesse
Ritornerò a parlare di questo indice prossimamente, discutendo magari le
implicazioni in ottica di investimento. A presto e buona giornata a tutti!
Commenti
Posta un commento