COME LE OBBLIGAZIONI IMPATTANO SUI TASSI DI CAMBIO
Buongiorno.
L’analisi di oggi si focalizzerà sui tre tassi di cambio
GBP/USD, EUR/GBP e EUR/USD, evidenziando l’effetto delle obbligazioni sulle
loro tendenze. Verranno illustrati degli spread obbligazionari che possono
essere utilizzati per monitorare le previsioni di politica monetaria e come
indicatori per le strategie di trading. Una parte dell’analisi sarà riservata
alla macroeconomia. Ho realizzato un video che approfondisce tutti gli
argomenti discussi, che potrete trovare alla fine di questa pagina. Vi auguro una
lettura e visione piacevoli.
1. RIEPILOGO DELLE RIUNIONI DELLE TRE BANCHE CENTRALI
Dalla figura successiva, è possibile osservare che le tre
banche centrali hanno deciso di mantenere invariati i loro rispettivi tassi di
interesse di riferimento. In particolare, la Federal Reserve ha mantenuto il
suo tasso al 5.5%, la Bank of England al 5.25% e la Banca Centrale Europea al
4.5%.
I tre tassi di interesse di
riferimento. Grafico mensile
Nelle righe seguenti, troveremo le dichiarazioni più
rilevanti emesse dalle tre banche.
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Decisione sul tasso di interesse della FED:
La FED ha accolto con favore il calo dell’inflazione dai suoi massimi, senza
che ciò comportasse un aumento significativo del tasso di disoccupazione.
Tuttavia, ha sottolineato che l’inflazione rimane a livelli troppo alti e che
il suo percorso futuro è incerto. Ha osservato un rallentamento della crescita
economica rispetto al terzo trimestre, con un appiattimento dell’attività nel
settore immobiliare. La banca centrale è pronta a inasprire ulteriormente la
politica monetaria se necessario e non ha escluso un ulteriore aumento dei
tassi di interesse. Ha riconosciuto la possibilità che l’economia possa entrare
in recessione il prossimo anno e ha avvertito che un “atterraggio morbido” non
è garantito. Nonostante ciò, ha espresso dubbi sulla probabilità di un
ulteriore aumento dei tassi di interesse. Infine, ha affermato che non ha
bisogno di una recessione per allentare la politica monetaria
·
Decisione sul tasso di interesse della BCE:
La BCE ha mantenuto invariati i tassi di interesse, con l’intenzione di
mantenere i tassi di riferimento a livelli restrittivi per il tempo necessario.
È previsto che l’inflazione diminuirà gradualmente nel corso del prossimo anno.
Le previsioni indicano un PIL reale dello 0,6% nel 2023, del 0.8% nel 2024 e dell’1.5%
nel 2025, con un’inflazione prevista al 2,7% nel 2024 e al 2,1% nel 2025. Il
commento più significativo è stato: “Non abbiamo discusso di tagli dei tassi.
Non crediamo sia il momento di abbassare la guardia, c’è ancora lavoro da fare
e quindi aspettiamo”.
·
Decisione sul tasso di interesse della BoE:
La BoE ha mantenuto invariati i tassi di interesse. L’orientamento restrittivo
della politica monetaria sta contribuendo a ridurre l’inflazione. “Abbiamo
ancora molta strada da fare”, hanno dichiarato, aggiungendo che osserveranno
attentamente i dati e manterranno i tassi di interesse elevati per un periodo
sufficientemente lungo da garantire che l’inflazione scenda fino all’obiettivo
del 2%. Prevedono che la crescita economica sarà piatta nel quarto trimestre e
nei prossimi trimestri. Hanno sottolineato che la politica monetaria dovrà
essere sufficientemente restrittiva per un periodo sufficientemente lungo da
riportare l’inflazione al 2% in modo sostenibile
Tra le tre banche centrali, la FED si è dimostrata la più
accomodante, esprimendo apertamente dubbi sulla possibilità di un ulteriore
aumento dei tassi di interesse e anticipando possibili tagli per il 2024.
“Inflazione” è stata una delle parole più frequenti nelle conferenze stampa.
Vediamo nella figura successiva i livelli di inflazione attuali negli Stati
Uniti, nell’Eurozona e nel Regno Unito.
I livelli di inflazione dei
tre Paesi. È interessante notare come l’inflazione negli Stati Uniti sia stata
la prima a registrare un aumento e anche la prima a iniziare a rallentare dai
suoi massimi. Grafico mensile
·
Regno Unito: +4.6% a/a (la lettura per novembre sarà
comunicata il 20 dicembre)
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Stati Uniti: +3.1% a/a
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Euro Area: +2.4% a/a
Tenendo conto che l’obiettivo comune delle tre banche
centrali è di raggiungere un indice dei prezzi al consumo del 2%, sembra che la
Bank of England sia quella che avrà il compito più arduo.
2. ANALISI TECNICA EUR/USD, EUR/GBP E GBP/USD
Procediamo con l’analisi tecnica dei tre tassi di cambio.
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Per quanto riguarda l’EUR/USD, la tendenza da
inizio anno è stata laterale. Il picco è stato raggiunto tra luglio e agosto a
1.1275. Le strutture di prezzo più rilevanti sono la resistenza a 1.1044 e il
supporto a 1.0502. Da ottobre, l’euro ha mostrato una forza maggiore rispetto
al dollaro, con un aumento del tasso di cambio del 5.56%.
Analisi tecnica EUR/USD.
Grafico giornaliero
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Nel caso dell’EUR/GBP, dopo aver toccato il
massimo annuale a febbraio a 0.8997, il tasso di cambio ha formato una figura
tecnica ribassista, un triangolo discendente. Dopo la rottura ribassista, il
prezzo ha rimbalzato più volte sul supporto compreso tra 0.851 e 0.857.
Attualmente, il prezzo è intrappolato tra questo supporto e la resistenza a
0.874.
Analisi tecnica EUR/GBP.
Grafico giornaliero
·
Infine, il GBP/USD ha mostrato una fase
laterale. Il massimo del 2023 è stato a 1.3152, con le strutture più
significative a 1.1876 e 1.2412. Come l’EUR/USD, anche il GBP/USD è in rialzo
da ottobre, registrando una performance positiva del 6.10%.
Analisi tecnica GBP/USD.
Grafico giornaliero
3. TASSI DI CAMBIO, ASPETTATIVE DI POLITICA MONETARIA E
SPREAD OBBLIGAZIONARI
Come ho illustrato nel mio libro “Investire in obbligazioni
for dummies”, il metodo più efficace per monitorare queste aspettative è
osservare il rendimento dei titoli di stato a due anni dei rispettivi Paesi; le
figure successive evidenziano una correlazione positiva tra questi rendimenti e
i rispettivi tassi di interesse.
La correlazione positiva tra
il rendimento a 2 anni tedesco e i tassi di interesse della BCE. Grafico
mensile
La correlazione positiva tra
il rendimento a 2 anni statunitense e i tassi di interesse della FED. Grafico
mensile
La correlazione positiva tra
il rendimento a 2 anni britannico e i tassi di interesse della BoE. Grafico
mensile
Le tre grafiche offrono un quadro particolarmente
interessante, evidenziando come le aspettative degli investitori tendano a
prevedere le future mosse delle banche centrali. Per questo motivo, i
rendimenti dei titoli di stato a due anni si rivelano eccellenti indicatori
anticipatori dei tassi di interesse.
Grazie a queste tre grafiche è ora possibile spiegare il
motivo per cui le fluttuazioni osservate precedentemente nei tassi di cambio
sono guidate dalle aspettative degli investitori riguardo alle politiche
monetarie delle tre banche centrali; osserviamo le tre grafiche successive.
La correlazione positiva tra
EUR/USD e DE02Y-US02Y. Grafico giornaliero
La correlazione positiva tra
EUR/GBP e DE02Y-GB02Y. Grafico giornaliero
I tre tassi di cambio mostrano una correlazione positiva con
i rispettivi spread obbligazionari. Per comprendere meglio, prendiamo come
esempio il tasso di cambio EUR/USD.
·
Durante i periodi di aumento o tagli dei tassi
di interesse, gli investitori tendono ad acquistare valute con tassi di
interesse più alti e a vendere quelle con tassi di interesse più bassi. Questo
perché una valuta con un tasso di interesse più alto rende più attraenti gli
asset denominati in quella valuta (spiegherò questo concetto più in dettaglio
nel video alla fine di questa pagina). Consideriamo lo spread DE02Y-US02Y, che
rappresenta la differenza tra le aspettative sui tassi di interesse dell’Eurozona
e degli Stati Uniti: se si prevede che la BCE sarà più restrittiva della FED,
lo spread aumenterà (dato che DE02Y è il minuendo); al contrario, se si prevede
che la FED sarà più restrittiva della BCE, lo spread diminuirà (dato che US02Y
è il sottraendo). Attualmente, questo spread è influenzato principalmente dalle
comunicazioni dei banchieri centrali. Infatti, sembra ormai scontato che
entrambe le politiche monetarie subiranno tagli nei tassi nel 2024
4. GLI INDICATORI MACROECONOMICI LEADING DEI TRE PAESI
Prendiamo in considerazione tre indicatori macroeconomici
fondamentali dei tre Paesi: i due Indici dei Direttori degli Acquisti (PMI),
specificatamente quello manifatturiero e quello dei servizi, insieme all’indice
di fiducia dei consumatori. Questi tre indicatori ci permettono di valutare la forza
del settore manifatturiero, del settore dei servizi e del livello di spesa dei
consumatori, quest’ultimo strettamente correlato all’indice di fiducia.
·
Esaminando le due figure seguenti, si osserva
che i tre PMI manifatturieri delle corrispondenti aree geografiche mostrano una
fase di contrazione (US: 48.2 punti, GB: 46.4, EU: 44.2). Considerando le
performance dall’inizio dell’anno, misurate in percentuale, l’indice
statunitense risulta in crescita (+2.7%), mentre quelli britannico (-1.28%) ed
europeo (-9.4%) registrano un calo
I tre PMI manifatturieri.
Grafico mensile
Le tre prestazioni dei PMI
manifatturieri da inizio anno. Grafico mensile
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Esaminando le due figure seguenti, si osserva
che i tre PMI sui servizi mostrano una fase di espansione per gli Stati Uniti
(51.3) e per il Regno Unito (52.7), mentre una di contrazione per l’Europa
(48.1). Considerando le performance dall’inizio dell’anno, gli indici
statunitense e britannico risultano in crescita (US: 9.62%; GB:8.21%), mentre quello
europeo registra un calo (-5.31%)
I tre PMI sui servizi.
Grafico mensile
Le prestazioni dei tre PMI sui
servizi da inizio anno. Grafico mensile
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Concludendo l’analisi sull’indice di fiducia dei
consumatori, si può notare che tutti e tre gli indici mostrano un trend
positivo nel 2023, fattore che ha contribuito significativamente alla forza
degli indici azionari. Le performance, misurate in percentuale, sono tutte
positive (GB: +51.1%; EU: +17.9%; US: +6.93%).
La fiducia dei consumatori
degli omonimi Stati. Grafico mensile
Le prestazioni dei tre
consumer confidence da inizio anno. Grafico mensile
5. GLI SPREAD
OBBLIGAZIONARI COME INDICATORI
La ragione per la
quale si è discusso dei tre dati macroeconomici è semplice: il valore di una
valuta non dipende solo dalle previsioni di politica monetaria, ma anche dalle
aspettative riguardanti la forza economica. Pertanto, per prevedere la tendenza
dei tre tassi di cambio, dovremmo considerare i seguenti fattori:
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Quale tra
le tre banche sarà la prima a ridurre i tassi di interesse?
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Quale tra
le tre banche manterrà i tassi di interesse più alti per un periodo più lungo?
·
Quale tra
le tre economie andrà in recessione?
·
Nel caso
di una recessione, quale sarà la sua intensità?
La realtà è che, al momento, non si possono fornire delle
risposte definitive a queste domande. Tuttavia, posso dire che le aspettative
del mercato sono determinate dagli spread obbligazionari. Gli investitori, con
le loro decisioni di acquisto e vendita, influenzano le tendenze di questi
spread, che a loro volta possono influenzare i tassi di cambio. Per esempio, se
nelle prossime settimane gli investitori dovessero prevedere un’espansione
economica negli Stati Uniti e una recessione nell’area euro, è probabile che
DE02Y rallenterebbe notevolmente (per riflettere un possibile taglio dei tassi
da parte della BCE), mentre US02Y potrebbe mostrare movimenti laterali. Questo
scenario potrebbe portare a un rallentamento di DE02Y-US02Y e, considerando le
correlazioni osservate, a un calo di EUR/USD.
Potrebbe essere
applicato un ragionamento simile anche per la sterlina britannica.
Le vostre operazioni sui
tassi di cambio si basano sulle previsioni di politica monetaria, che sono
influenzate dalle aspettative economiche? Gli spread obbligazionari potrebbero
essere utilizzati come punto di riferimento. Ad esempio:
·
Se
DE02Y-US02Y iniziasse a salire, formando una tendenza a breve termine ben
definita, personalmente cercherei opportunità di entrata long sul tasso di
cambio
Ricordate, questo non
deve essere interpretato come un consiglio finanziario; è sempre importante
fare le proprie verifiche prima di prendere decisioni di investimento. Per
qualsiasi domanda, non esitate a commentare. A presto!
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