OBBLIGAZIONI STATUNITENSI O EUROPEE? ANALISI DI SCENARIO E GRAFICI DA SEGUIRE
Buongiorno a tutti. Oggi, attraverso un’analisi di scenario
e la creazione di un indice di sentiment obbligazionario, cercheremo di
determinare quali tra le obbligazioni statunitensi o europee rappresentano la
scelta migliore. Ho discusso ampiamente questi temi nel mio libro, “Investire
in obbligazioni for dummies”, pubblicato da Hoepli nel settembre 2023.
Per coloro che desiderano approfondire l’analisi, consiglio
di guardare il video che ho caricato sul mio canale Youtube e che si trova in
fondo alla pagina.
Buona lettura a tutti!
1. ANALISI TECNICA IBGM E IEF
Gli ETF al centro della nostra analisi sono
l’iShares € Govt Bond 7-10 yr (IBGM) e l’iShares 7-10 Year Treasury Bond (IEF).
L’IBGM, come illustrato nel grafico seguente, riflette il movimento di prezzo
delle obbligazioni governative dei cinque principali Paesi europei per PIL (Germania,
Francia, Italia, Spagna e Paesi Bassi) con scadenze tra i 7 e i 10 anni e una
duration di 7.79 anni.
Ishares € Govt Bond 7-10yr.
Grafico settimanale
Ponderazione percentuale
dell’ETF. Fonte: iShares
L’IEF, presentato nella figura successiva, replica
le variazioni di prezzo delle obbligazioni del tesoro statunitense con scadenze
tra i 7 e i 10 anni e una duration di 7.32 anni.
Ishares 7-10 Year Treasury
Bond. Grafico settimanale
Iniziamo l’analisi tecnica dei due ETF, partendo da IBGM.
Dal 11 maggio 2023, l’ETF non ha registrato variazioni di
prezzo significative. Tuttavia, è interessante osservare la formazione di due
figure tecniche contrastanti: un triangolo discendente seguito da un triangolo
ascendente, entrambi con breakout. L’ETF ha mostrato un trend rialzista
dall’inizio del quarto trimestre.
Analisi tecnica IBGM.
Grafico giornaliero
Per quanto riguarda l’IEF, la situazione è diversa. Questo
ETF ha mostrato una tendenza più ribassista rispetto all’IBGM: dal 4 maggio
2023 al minimo del 19 ottobre, a 88.86$, ha registrato una performance negativa
del -11.77%. Nelle ultime sessioni, il prezzo ha realizzato un impulso
rialzista, catalizzato dalle dichiarazioni di Powell (interpretate
positivamente dal mercato) e da un indebolimento del mercato del lavoro
statunitense (tasso di disoccupazione salito al 3.9% dal 3.8% precedente e
buste paga del settore non agricolo a 150K rispetto ai 297K precedenti).
Analisi tecnica IEF. Grafico
giornaliero
Per determinare quale dei due ETF è più forte è
necessario creare un indice di forza tra i due e osservare la tendenza.
Otteniamo l’indice dividendo il prezzo dell’IEF per quello dell’IBGM, come
mostrato nel grafico successivo. La tendenza dell’indice IBGM/IEF è fortemente
rialzista da fine aprile 2023, indicando una maggiore forza dell’IBGM
(dividendo) rispetto all’IEF (divisore).
L’indice di forza IBGM/IEF.
Grafico giornaliero
Questo significa che il mercato obbligazionario governativo
europeo è, da aprile 2023, più forte rispetto a quello statunitense. Perché?
2. POLITICA MONETARIA E TASSI DI INTERESSE
La sovraperformance dei bond europei rispetto a quelli
statunitensi è legata alle aspettative di politica monetaria della BCE e della
FED. A partire da luglio, il mercato ha iniziato a prezzare una FED più
restrittiva rispetto alla BCE, come dimostrano i due grafici successivi.
È noto che le scadenze a 2 anni della curva dei rendimenti
sono quelle più influenzate dalle aspettative di politica monetaria. Come si
può vedere nel grafico seguente, il rendimento a 2 anni del titolo di stato
statunitense mostra un trend rialzista (nonostante il breakout ribassista della
trendline dinamica dopo le dichiarazioni di Powell), mentre il rendimento a 2
anni del titolo tedesco è in ribasso.
Differenze tra aspettative
di politica monetaria. Grafico giornaliero
Questo suggerisce che più il rendimento a 2 anni
statunitense sovraperforma quello tedesco a pari scadenza, più il mercato
prezza una politica monetaria più restrittiva negli USA (e viceversa nel caso
opposto).
Nel grafico seguente, costruiamo uno spread tra i due
rendimenti (con US02Y come minuendo e DE02Y come sottraendo) per evidenziare le
differenze tra le aspettative di politica monetaria delle due banche centrali.
Correlando questo spread con l’indice IBGM/IEF
precedentemente creato, possiamo confermare quanto detto: l’IBGM appare più
forte dell’IEF perché si prevede che la politica monetaria europea sarà più
espansiva rispetto a quella statunitense.
IBGM sovraperforma IEF
perché il mercato prezza una BCE più espansiva rispetto alla FED. Grafico
giornaliero
L’indice US02Y-DE02Y si rivela un eccellente indicatore del
sentiment da monitorare nel prossimo futuro, data la sua funzione di “leading
indicator” sulle aspettative di politica monetaria. Ma cosa ci riserva il
futuro?
3. BOND STATUNITENSI ED EUROPEI NEL PROSSIMO FUTURO
Su quali obbligazioni puntare nel prossimo futuro? Sarebbe
meglio concentrarsi sui bond governativi statunitensi o europei? Partiamo da un
presupposto: il prezzo dei bond tende ad aumentare quando i tassi di interesse
vengono tagliati. Quindi, le domande chiave da porsi sono:
“Quale delle due
banche centrali taglierà per prima i tassi di interesse? Quale delle due ha più
incentivi a mantenere i tassi più alti per un periodo più lungo?”
La risposta è semplice: dipenderà dalle condizioni
macroeconomiche attuali e future dei due paesi. Considerando i dati attuali,
gli Stati Uniti hanno mostrato una crescita del PIL trimestrale superiore a
quella europea per il primo, secondo e terzo trimestre dell’anno in corso, come
illustrato nel grafico seguente:
Le due diverse crescite
economiche. Grafico a tre mesi
L’economia americana sembra mostrare una maggiore
resilienza. Questo è evidenziato anche nel grafico seguente, che calcola
l’indice di forza tra i PMI manifatturieri e dei servizi dei due paesi. I due
PMI statunitensi hanno sovraperformato quelli europei dall’inizio dell’anno,
indicando una maggiore resilienza dei settori.
La forza dei settori
manifatturiero e dei servizi statunitensi è superiore rispetto a quella degli
stessi europei. Grafico mensile
Esaminando più da vicino e guardando le due grafiche
successive si può notare che, secondo gli ultimi dati rilasciati da Markit, i
due settori statunitensi si trovano in una fase di espansione (con valori pari
o superiori a 50 punti), a differenza dei settori europei, che sono in
contrazione (soprattutto se si considera il settore manifatturiero).
I due PMI manifatturieri
delle omonime aree. Grafico mensile
I due PMI sui servizi delle
omonime aree. Grafico mensile
Nella figura successiva, prendiamo in considerazione i dati
sulle vendite al dettaglio, che sono un ottimo indicatore del livello di spesa
dei consumatori sia negli Stati Uniti che in Europa (considerando oltretutto che
i consumi rappresentano una parte significativa del prodotto interno lordo).
I dati sulle vendite al
dettaglio misurati mese/mese delle omonime aree. Fonte: TradingEconomics
La situazione è positiva per gli Stati Uniti, ma molto meno
promettente per l’Europa. In quest’ultimo caso, si potrebbe addirittura
sostenere che i dati indicano una sorta di “recessione”, con due letture
consecutive negative, e l’ultima, con un -1.2%, decisamente più negativa
rispetto alla precedente.
Concludiamo con l’analisi dei dati sulla produzione
industriale, come illustrato nel grafico sottostante. Negli Stati Uniti,
abbiamo notato una tendenza di letture progressivamente inferiori rispetto
all’anno precedente, con un’unica contrazione registrata a giugno. Invece, per
quanto riguarda l’Europa, abbiamo assistito a un drastico calo, con letture in
contrazione da marzo fino all’ultimo dato disponibile.
I dati sulle produzioni
industriali misurati anno/anno delle omonime aree. Fonte: TradingEconomics
“Quale delle due
banche centrali taglierà per prima i tassi di interesse? Quale delle due ha più
incentivi a mantenere i tassi più alti per un periodo più lungo?”
Dai grafici di questo paragrafo, risulta evidente che
l’Europa sembra essere più vicina a una recessione rispetto agli Stati Uniti.
Di conseguenza, al momento, la FED ha maggiori incentivi a mantenere i tassi
più alti per un periodo più lungo, mentre la BCE potrebbe essere la prima a
tagliare i tassi di interesse (infatti, non dobbiamo dimenticare che la fase 1
del ciclo economico è caratterizzata da politiche monetarie espansive). Se
questo scenario dovesse verificarsi, potremmo assistere a un aumento degli
acquisti di bond governativi europei (in particolare quelli tedeschi,
considerati beni rifugio data l’elevata valutazione di rating della Germania,
AAA), superiore rispetto a quelli statunitensi.
Ma sarà così nel prossimo anno? È difficile prevederlo. Il
quadro macroeconomico è e sarà sempre influenzato dall’andamento dei dati
macroeconomici. A tal proposito, consiglio di tenere d’occhio i dati leading,
in grado di anticipare le future tendenze economiche, tra cui sicuramente i PMI,
senza dimenticare US02Y-DE02Y. Ad oggi, tuttavia, sembra che i bond europei
possano avere un vantaggio competitivo più alto.
A presto!
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