INVESTIMENTI PER IL 2024: I PORTAFOGLI ADATTI PER I POSSIBILI SCENARI
Buongiorno.
L’analisi di oggi si propone di utilizzare l’approccio
intermarket per creare due portafogli di investimento 50-50 (50% in azioni, 50%
in obbligazioni). Questi portafogli sono pensati per due possibili scenari che
potrebbero verificarsi nei primi mesi del 2024 negli Stati Uniti: un
atterraggio morbido dell’economia o, al contrario, una recessione. I
portafogli, che saranno illustrati di seguito, non considerano il rischio di
cambio né le commissioni, e sono basati su ETF quotati negli Stati Uniti. Se
desiderate informazioni su ticker e ISIN degli stessi ETF quotati sulla borsa
italiana, non esitate a contattarmi. Vorrei sottolineare che queste non sono
raccomandazioni di investimento, ma piuttosto un’applicazione pratica dei
concetti che solitamente esprimo nelle mie analisi, stavolta applicati alla
gestione di un portafoglio di investimento. Ho preparato un video che spiega in
dettaglio tutti i concetti presenti nell’analisi, che potete trovare alla fine
di questa pagina. Buona lettura a tutti.
1. GLI INVESTITORI HANNO ASPETTATIVE DI ESPANSIONE
ECONOMICA, RALLENTAMENTO DELL’INFLAZIONE E TAGLIO DEI TASSI DI INTERESSE
Il primo paragrafo dell’analisi sarà utile a comprendere le
attuali aspettative degli investitori per i mesi a venire. Questo può essere
fatto studiando tre diversi indici di sentiment: SPHB/SPLV, TIP/IEF e LQDH/LQD.
SPHB/SPLV è un indice che riflette le aspettative
economiche. È composto dal numeratore “SPHB”, che replica il movimento dell’ETF
Invesco S&P500 High Beta, e dal denominatore “SPLV”, che replica il
movimento dell’ETF Invesco S&P500 Low Volatility.
L’interpretazione dell’indice di sentiment è la seguente:
·
Quando le società ad alta volatilità
sovraperformano quelle a bassa volatilità, l’indice sale, indicando che gli
investitori hanno aspettative di crescita economica. Al contrario, quando le
società a bassa volatilità sovraperformano quelle ad alta volatilità, gli
investitori prevedono un rallentamento economico.
La figura successiva mostra l’andamento dell’indice dal 2020
ad oggi.
Le diverse tendenze
dell’indice SPHB/SPLV. Grafico giornaliero
Ecco una descrizione
della figura:
·
Tra la
fine del 2019 e marzo 2020, il mercato ha scontato una fase di recessione (fase
1), culminata con la massima contrazione di marzo 2020
·
Tra marzo
2020 e l’anno successivo, il mercato ha scontato una fase di ripresa economica
(fase 3), seguita da un’espansione (fase 4)
·
Il periodo
tra marzo 2021 e novembre 2021 è stato caratterizzato da incertezza, con
l’indice in una fase di distribuzione, a causa delle aspettative di massima
espansione economica (fase 5)
·
Per tutto
il 2022, le aspettative erano di un rallentamento economico, con SPLV che sovraperformava
SPHB
·
Dal 27
dicembre 2022, con alti e bassi, gli investitori scontano un’espansione
economica o, se preferite, un soft landing
SPHB/SPLV è un ottimo
indice di sentiment economico per i seguenti motivi:
·
Quando gli
investitori hanno aspettative di crescita economica, tendono a concentrare i
loro capitali su asset ad alto rischio, tra cui le azioni delle società
comprese all’interno di SPHB. Queste società sono considerate rischiose a causa
della loro elevata volatilità, superiore a quella dell’S&P500. L’alto beta
che presentano deriva da un rischio al quale esse sono soggette: la ciclicità
dell’economia. Esse, infatti, tendono a registrare utili robusti in fase di
espansione economica e utili in rallentamento in fasi economiche sfavorevoli
·
Al
contrario, quando gli investitori hanno aspettative di rallentamento economico,
tendono a privilegiare asset a rischio più basso, tra cui le società a bassa
volatilità, meno volatili rispetto all’S&P500. A differenza delle società
cicliche, queste società non presentano il rischio ciclico dell’economia o,
almeno, il loro rischio è più contenuto. Infatti, tendono a registrare utili
costanti nel tempo, sia in fasi economiche favorevoli che sfavorevoli
Per questo motivo, quando la propensione al rischio degli
investitori è guidata da aspettative di crescita economica, le società cicliche
di SPHB sovraperformano quelle difensive di SPLV. Al contrario, quando il risk
off è guidato da aspettative di rallentamento economico, le società difensive
(che offrono anche alti dividendi) sovraperformano quelle cicliche.
Alcune figure rafforzano l’idea che SPHB/SPLV può essere
utilizzato per misurare le aspettative economiche; infatti, come mostra la
figura successiva, l’indice è positivamente correlato a un dato macroeconomico
chiave: il PMI composito.
La correlazione positiva tra
SPHB/SPLV e PMI composito statunitense. Grafico mensile
L’indice è anche positivamente correlato agli utili
dell’S&P500.
La correlazione positiva tra
SPHB/SPLV e utili dell’S&P500. Grafico mensile
La grafica precedente conferma che, quando gli utili sono in
aumento, gli investitori tendono a favorire le società cicliche, che sono in
grado di offrire rendimenti più alti rispetto alle società difensive. Gli utili
del mercato azionario, a loro volta, sono direttamente correlati al ciclo
economico, come mostrato nelle figure successive.
Il ciclo economico e quello
degli utili societari
La correlazione positiva tra
utili dell’S&P500 e PIL USA anno/anno. Grafico a 3 mesi
È importante notare che le società tendono a registrare
profitti maggiori quando un altro indicatore macroeconomico chiave, la fiducia
dei consumatori, mostra letture positive. Infatti, esiste una correlazione
positiva tra questi due dati, come mostrato nella figura successiva.
La correlazione positiva tra
utili dell’S&P500 e fiducia dei consumatori. Grafico mensile
Riassumendo tutti i
concetti espressi fino a questo punto, possiamo affermare che:
·
Più i
consumatori sono fiduciosi, più è probabile che investano e spendano denaro in
beni durevoli, non durevoli e servizi. Questo rafforza due variabili chiave del
PIL: i consumi e gli investimenti. Queste spese e investimenti rafforzerebbero
l’economia e gli utili delle società quotate, innescando una propensione al
rischio da parte degli investitori che, di conseguenza, concentrerebbero i loro
capitali su società cicliche. Al contrario, se la fiducia dei consumatori
diminuisce, gli investitori tenderebbero a favorire le società difensive
TIP/IEF è l’indice sulle aspettative di inflazione,
che misura la forza relativa tra due ETF obbligazionari:
·
TIP, l’iShares TIPS Bond ETF, che replica il
movimento di prezzo di obbligazioni del tesoro americano indicizzate al tasso
di inflazione con scadenza media ponderata di 7.4 anni
·
IEF, l’iShares 7-10 Year Treasury Bond ETF, che
replica il prezzo di obbligazioni del tesoro americano con scadenze tra i 7 e i
10 anni
Il movimento dell’indice TIP/IEF riflette le aspettative
degli investitori, che, attraverso l’acquisto e la vendita dei due ETF,
esprimono il loro sentiment. In particolare:
·
Se TIP sovraperforma IEF, il mercato ha
aspettative di crescita dell’inflazione
·
Al contrario, se IEF sovraperforma TIP, il
mercato ha aspettative di disinflazione (rallentamento dell’inflazione)
Come illustrato nell’immagine successiva, l’indice di
sentiment è positivamente correlato al consumer price index misurato anno su
anno e tende spesso ad anticiparlo.
La correlazione positiva tra
TIP/IEF e tasso di inflazione USA anno/anno. Grafico mensile
Osservando la figura successiva, vediamo che l’indice è in
ribasso dal 19 ottobre 2023. Questo suggerisce che gli investitori prevedono
che il tasso di inflazione continuerà a diminuire nei prossimi mesi,
avvicinandosi alla soglia del 2%.
Gli investitori prevedono un
rallentamento del tasso di inflazione. Grafico giornaliero
LQDH/LQD è un indice che riflette le aspettative sui
tassi di interesse, misurando la forza relativa tra due ETF obbligazionari:
·
LQDH, l’iShares Interest Rate Hedged Corporate
Bond ETF, che replica il movimento di prezzo di obbligazioni societarie
investment grade coperte dal rischio “tassi di interesse”
·
LQD, l’iShares Investment Grade Corporate Bond
ETF, che replica il prezzo delle stesse obbligazioni in LQDH, ma non coperte
dal rischio tassi di interesse.
La lettura dell’indice è simile a quella di TIP/IEF:
·
Se gli investitori prevedono una politica
monetaria restrittiva, LQDH sovraperforma LQD e l’indice sale; al contrario, se
gli stessi prevedono una politica monetaria espansiva, LQD sovraperforma LQDH e
l’indice scende
Come mostrato nell’immagine successiva, l’indice di
sentiment è positivamente correlato ai tassi di interesse della Federal
Reserve.
La correlazione positiva tra
LQDH/LQD e tassi di interesse della Federal Reserve. Grafico mensile
Dal 19 ottobre 2023, le aspettative degli investitori sono
per un taglio dei tassi di interesse.
Gli investitori prevedono un
taglio dei tassi di interesse. Grafico giornaliero
Scendendo più nel particolare, gli investitori prevedono tre
tagli dei tassi di interesse di 25 punti base per il 2024 (per un totale di 75
punti base), rispettivamente a maggio, luglio e novembre.
Gli investitori prevedono il
primo taglio di 25 bps il 1° maggio 2024. Fonte: FedWatchTool
Gli investitori prevedono il
secondo taglio di 25 bps il 31 luglio 2024. Fonte: FedWatchTool
Gli investitori prevedono il
terzo taglio di 25 bps il 7 novembre 2024. Fonte: FedWatchTool
Quindi, è stato evidenziato che gli investitori stanno
anticipando un ritorno alla fase 4 del ciclo economico, caratterizzata da
crescita economica, disinflazione e riduzioni dei tassi di interesse.
2. DUE PORTAFOGLI DI INVESTIMENTO 50-50: UNO CICLICO ED
UNO DIFENSIVO
In questo paragrafo, cerchiamo di raggiungere l’obiettivo
dell’analisi: creare due portafogli di investimento per i primi mesi del 2024
(primi 3-6 mesi) che dovrebbero offrire buone performance in due scenari
economici diversi. Il primo scenario, un’espansione economica, è stato
descritto nel paragrafo precedente. Il secondo scenario, una recessione,
rappresenta l’esatto opposto del primo e, al momento, non è affatto previsto
dal mercato.
Nel caso di un’espansione economica, il portafoglio mostrato
nella figura successiva potrebbe essere una buona scelta: un portafoglio 50-50
ciclico.
Il portafoglio 50-50 ciclico
Ecco la ponderazione
percentuale:
·
25% XLK
(ETF sul settore tecnologico)
·
25% XLY
(ETF sul settore dei beni ciclici)
·
16.6% IEF
(ETF sui titoli di stato USA con scadenza tra i 7 e i 10 anni)
·
16.6% LQD
(ETF sulle obbligazioni societarie investment grade)
·
16.6% HYG
(ETF sulle obbligazioni societarie ad alto grado di rischio)
Ora esamineremo i
motivi per cui sono stati selezionati gli ETF sopra menzionati:
·
Come
abbiamo visto, quando il mercato anticipa un’espansione economica, l’indice
SPHB/SPLV tende ad essere rialzista. Come illustrato nella figura successiva,
l’ETF SPHB è principalmente influenzato dal settore tecnologico e dal settore
dei beni ciclici, che insieme rappresentano il 55.06% di questo ETF
La ponderazione settoriale
dell’ETF SPHB. Fonte: Invesco
Pertanto, è ragionevole
prevedere che questi due ETF possano registrare buone performance quando gli
investitori anticipano una crescita economica, come dimostrato nelle due
grafiche seguenti.
Le prestazioni del settore
tecnologico quando SPHB sovraperforma SPLV. Grafico settimanale
Le prestazioni del settore dei
beni ciclici quando SPHB sovraperforma SPLV. Grafico settimanale
Ora esaminiamo la parte rimanente del portafoglio, quella
obbligazionaria. Potreste chiedervi perché non sono stati inclusi ETF
obbligazionari governativi a lunga scadenza, come il noto “TLT”. Il motivo è
illustrato nelle grafiche successive.
Partiamo dal presupposto che una crescita economica è
tipicamente accompagnata da un aumento della fiducia dei consumatori. La loro
domanda di beni e servizi è legata al tasso di inflazione: se aumenta, è
ragionevole aspettarsi un aumento delle aspettative di inflazione.
Questo è dimostrato nella grafica successiva: le aspettative
di crescita o decrescita economica sono sempre accompagnate da aspettative di
aumento o rallentamento dell’indice dei prezzi al consumo.
La correlazione positiva tra
SPHB/SPLV e TIP/IEF. Grafico settimanale
Ciò significa che, se gli investitori continuano a prevedere
una crescita economica, a un certo punto (probabilmente) inizieranno a
prevedere un aumento del tasso di inflazione. Se ciò dovesse accadere, TLT presenterebbe
una performance negativa: il tasso di inflazione, infatti, rappresenta un
rischio per le obbligazioni. Più esso aumenta, più gli interessi cedolari reali
vengono erosi.
La correlazione negativa tra
TIP/IEF e TLT. Grafico settimanale
Il motivo per cui sono stati inclusi due ETF su obbligazioni
societarie è illustrato nelle due grafiche successive.
Quando gli investitori sono
propensi al rischio, le obbligazioni societarie investment grade
sovraperformano i titoli di stato. Grafico settimanale
Quando gli investitori sono
propensi al rischio, le obbligazioni societarie high yield sovraperformano i
titoli di stato. Grafico settimanale
Quando gli investitori sono propensi al rischio, tendono a
investire i loro capitali in asset più rischiosi, tra cui le obbligazioni
societarie, sia investment grade (leggermente più rischiose dei titoli di
stato) che high yield (ancora più rischiose). Infatti, HYG e LQD sovraperformano
i titoli di stato quando SPHB supera SPLV!
Un altro aspetto da considerare è che se ci si aspetta una
crescita economica, ci si aspetta anche un aumento degli utili societari.
Quando gli utili societari tendono ad aumentare, diminuisce la probabilità di
default delle società e, per questo motivo, HYG e LQD tendono a performare
bene. Questo è illustrato nella grafica successiva.
Quando gli utili societari
tendono al rialzo, le probabilità di default delle società ad alto e basso
grado di rischio (rappresentate dai due spread obbligazionari) tendono al
ribasso. Grafico mensile
Non sono state scelte solo obbligazioni ad alto grado di
rischio per una questione di diversificazione. Infatti, una diversificazione
consapevole può contribuire a ridurre il rischio.
Ora, come mostrato nella figura seguente, presentiamo un
portafoglio 50-50 difensivo, progettato per proteggere il capitale in contesti
economico-finanziari caratterizzati da un atteggiamento di avversione al
rischio, come una recessione.
Il portafoglio 50-50
difensivo
Ecco la ponderazione
percentuale:
·
16.6% XLU
(ETF sul settore delle utilities)
·
16.6% XLV
(ETF sul settore sanitario)
·
16.6% XLP (ETF
sul settore dei beni di prima necessità)
·
50% TLT (ETF
su obbligazioni del tesoro americano a lunghe scadenze)
La scelta di XLU, XLV e XLP è semplice: come illustrato
nella figura successiva, questi ETF sono i principali driver dell’ETF SPLV,
contribuendo per il 60% al suo movimento.
La ponderazione settoriale
dell’ETF SPLV. Fonte: Invesco
Il portafoglio
dovrebbe comportarsi nel seguente modo:
·
In caso di
recessione, il mercato azionario avrebbe una performance negativa a causa della
contrazione degli utili. Tuttavia, le società incluse negli ETF XLU, XLV e XLP,
essendo difensive, dovrebbero avere una performance migliore del benchmark in
quanto meno volatili (o, per l’appunto, a basso beta). D’altra parte, TLT
dovrebbe avere un’ottima performance, essendo l’ETF tra quelli obbligazionari
governativi con la più alta duration e, per lo stesso motivo, sarebbe quello a
performare meglio in caso di taglio dei tassi
Le figure seguenti
mostrano le prestazioni di tutti i componenti del portafoglio durante periodi
di aspettative di rallentamento economico.
Le prestazioni del settore dei
beni di prima necessità quando SPLV sovraperforma SPHB. Grafico settimanale
Le prestazioni del settore delle
utilities quando SPLV sovraperforma SPHB. Grafico settimanale
Le prestazioni del settore sanitario
quando SPLV sovraperforma SPHB. Grafico settimanale
Le prestazioni di TLT quando
SPLV sovraperforma SPHB. Grafico settimanale
Nel prossimo paragrafo, esamineremo le prestazioni dei due
portafogli dal 2012 ad oggi nelle fasi di risk on e risk off. Queste
prestazioni saranno confrontate con quelle di un portafoglio 50-50 equilibrato,
illustrato nella figura successiva, che è allocato con un 50% su SPY (ETF
dell’S&P500) e un 50% su TLT.
Il portafoglio 50-50
equilibrato
Non ho presentato le metriche dei tre portafogli nel lungo
periodo poiché l’obiettivo è capire come si comportano nelle fasi economiche
favorevoli e non favorevoli, quindi in periodi di tempo più ristretti. Se
desiderate vedere il loro comportamento dal 2008 ad oggi, potete commentare
l’analisi nella sezione commenti in fondo alla pagina.
3. LE PRESTAZIONI DEL PORTAFOGLIO 50-50 CICLICO NELLE
FASI DI RISK ON
Nelle figure
successive, esamineremo le prestazioni del portafoglio ciclico rispetto a
quelle del portafoglio equilibrato nelle fasi di risk on (quando SPHB/SPLV è
rialzista) nei seguenti periodi:
·
Giugno
2012 - Agosto 2014
·
Febbraio
2016 - Giugno 2018
·
Aprile
2020 - Novembre 2021
·
Luglio
2022 - Ottobre 2023
Portafoglio ciclico vs
portafoglio equilibrato nel periodo giugno 2012-agosto 2014
Portafoglio ciclico vs
portafoglio equilibrato nel periodo giugno 2012-agosto 2014
Rendimenti annualizzati
Portafoglio ciclico vs
portafoglio equilibrato nel periodo febbraio 2016-giugno 2018
Portafoglio ciclico vs
portafoglio equilibrato nel periodo febbraio 2016-giugno 2018
Rendimenti annualizzati
Portafoglio ciclico vs
portafoglio equilibrato nel periodo aprile 2020-novembre 2021
Portafoglio ciclico vs
portafoglio equilibrato nel periodo aprile 2020-novembre 2021
Rendimenti annualizzati
Portafoglio ciclico vs
portafoglio equilibrato nel periodo luglio 2022-ottobre 2023
Portafoglio ciclico vs
portafoglio equilibrato nel periodo luglio 2022-ottobre 2023
Rendimenti annualizzati
È interessante notare come, nelle
fasi di risk on, il portafoglio ciclico tenda a sovraperformare quello
equilibrato. Se osserviamo i rendimenti annualizzati, c’è stato solo un anno
(il 2014) in cui il portafoglio equilibrato ha registrato prestazioni migliori.
Approfondirò meglio i rendimenti annualizzati e le diverse performance nel
video.
4. LE PRESTAZIONI DEL PORTAFOGLIO 50-50 DIFENSIVO NELLE
FASI DI RISK OFF
Nelle figure
successive, esamineremo le prestazioni del portafoglio difensivo rispetto a
quelle del portafoglio equilibrato nelle fasi di risk off (quando SPHB/SPLV è
ribassista) nei seguenti periodi:
·
Settembre 2014
- Febbraio 2016
·
Maggio 2018
– Marzo 2020
·
Novembre
2021 – Giugno 2022
Portafoglio difensivo vs
portafoglio equilibrato nel periodo settembre 2014-febbraio 2016
Portafoglio difensivo vs
portafoglio equilibrato nel periodo settembre 2014-febbraio 2016
Rendimenti annualizzati
Portafoglio difensivo vs
portafoglio equilibrato nel periodo maggio 2018-marzo 2020
Portafoglio difensivo vs
portafoglio equilibrato nel periodo maggio 2018-marzo 2020
Rendimenti annualizzati
Portafoglio difensivo vs
portafoglio equilibrato nel periodo novembre 2021-giugno 2022
Portafoglio difensivo vs
portafoglio equilibrato nel periodo novembre 2021-giugno 2022
Rendimenti annualizzati
5. CONSIDERAZIONI FINALI
Per concludere
l’analisi, vorrei fare alcune considerazioni finali:
·
I due
portafogli presentati sono poco diversificati e adatti solo a specifici
contesti.
·
Il
portafoglio ciclico, in particolare, presenta un livello di rischio
significativamente più alto rispetto al portafoglio difensivo. L’unico asset
che fornisce una certa protezione è l’IEF, che però rappresenta solo il 16,6%
del peso totale del portafoglio.
·
Entrambi i
portafogli potrebbero essere ottimizzati sostituendo alcuni ETF con altri.
Questa analisi è stata
focalizzata sugli Stati Uniti. In futuro, potrei proporre un’analisi simile
dedicata all’Europa, creando ad esempio dei portafogli 60-40 modificati. A
presto e buon fine settimana a tutti.
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