LA LOGICA DIETRO AL CROLLO DEL SETTORE DELLE UTILITIES
Le società che forniscono servizi di pubblica utilità (come elettricità,
gas e acqua) appartengono a quello definito “settore delle utilities”. Come
mostra la figura successiva, aggiornata al 16 ottobre, esso è il peggiore degli
11 settori dell’S&P500 da inizio anno.
Prestazioni da inizio anno
degli 11 settori dell’S&P500. Fonte: Finviz.com
Qual è il motivo?
Buongiorno a tutti. L’obiettivo di questa analisi è
di concentrarci sul settore delle utilities, allo scopo di esaminare le ragioni
delle sue scarse performance. Gli argomenti principali che affronterò sono:
·
Il settore delle utilities
·
L’indice di forza XLU/SPY
·
L’indice di forza TLT/IEI e il
concetto di duration
·
D/E, ovvero il rapporto
debito/patrimonio netto
Ho preparato un video più dettagliato su questa
analisi che potrete trovare alla fine della pagina. Ora, senza ulteriori
indugi, iniziamo!
1. ANALISI TECNICA SETTORE DELLE UTILITIES
Analisi tecnica del settore
delle utilities (aggiornata al 16 ottobre); l’ETF in questione è l’utilities select
sector SPRD. Grafico giornaliero
La grafica in questione analizza l’andamento
giornaliero del prezzo dell’ETF “XLU”. Il 12 settembre 2022, il prezzo ha
toccato un massimo storico a 78.22$, per poi subire un calo del 22.61% che ha
raggiunto il suo punto più basso il 13 ottobre 2022, a 60.35$. Nei due mesi
successivi, il settore ha mostrato segni di ripresa, culminando con un massimo
relativo registrato il 13 dicembre 2022. Da allora, l’andamento del prezzo tra
una trendline dinamica ribassista e un supporto statico ha delineato una
tendenza al ribasso, con entrambe le strutture di prezzo che sono state testate
più volte (come evidenziato nella grafica precedente dai piccoli cerchi rossi e
gialli). A partire dal 26 luglio, dopo un falso breakout il 15 agosto e un
successivo breakout effettivo il 21 settembre, il prezzo ha subito un altro
calo del 20.7%. Nelle ultime sessioni, sembra che il prezzo stia cercando di
ritestare la resistenza tratteggiata in rosso, che coincide con il minimo del
13 ottobre 2022.
2. SETTORE UTILITIES VS S&P500
L’analisi tecnica evidenzia una notevole fragilità
nel settore delle utilities. Un metodo alternativo per valutare la forza o debolezza
di un settore azionario consiste nel confrontarlo con il suo benchmark di
riferimento (S&P500) utilizzando un rapporto o indice di forza, come
illustrato nel grafico seguente:
L’indice di forza tra
settore utilities ed S&P500 (XLU/SPY). Grafico giornaliero
Nel rapporto, il settore è al numeratore e il
benchmark al denominatore:
·
Se il settore sovraperforma il
benchmark, l’indice di forza sale; al contrario, scende
Dal 23 settembre 2022, il benchmark ha dimostrato una forza
superiore rispetto al settore. Nella grafica è interessante notare tre
trendline dinamiche ribassiste di colori e pendenze diverse. Queste indicano
che:
·
Il benchmark ha iniziato a mostrare una forza
superiore a partire dal 23 settembre; questa forza è aumentata il 28 dicembre
2022 e ha avuto un ulteriore incremento il 25 aprile 2023
Tuttavia, questo non dovrebbe sorprendere: dopo
tutto, l’S&P500 ha iniziato un trend rialzista dall’inizio del quarto
trimestre del 2022. Ciò che invece merita una riflessione è l’ultimo periodo,
illustrato nel grafico successivo, a partire dal 27 luglio.
Dal 27 luglio 2023 l’S&P500
sovraperforma il settore delle utilities nonostante la condizione di risk-off
sui mercati. Grafico giornaliero
Cercherò ora di essere più chiaro. Si osservi la grafica
successiva:
La correlazione positiva tra
XLU/SPY e VIX. Grafico settimanale
In genere, nei periodi di “risk off” dei mercati,
quando il VIX (e quindi la paura degli investitori) aumenta, il settore delle
utilities tende a sovraperformare l’S&P500. Questo perché è un settore
difensivo, capace di generare profitti anche in condizioni economiche e
finanziarie avverse. Al contrario, nelle fasi di “risk on”, quando gli
investitori sono più propensi al rischio, l’S&P500 tende a superare il
settore delle utilities, con il VIX in calo.
Per riassumere quanto detto in precedenza: nel periodo che va dal quarto trimestre del 2022 al 28 luglio 2023, come illustrato nel grafico seguente, era prevedibile che l’S&P500 mostrasse una forza superiore, considerando il contesto generale di ‘risk on’.
La forza superiore dell’S&P500
rispetto al settore delle utilities da Q4 2022 al 27 luglio 2023. Grafico
giornaliero
Lo stesso però non è vero dal 27 luglio ad oggi, con
il benchmark al ribasso ma non “sovraperformato” dal settore.
Perché dunque, nonostante la fase attuale di “risk off”, il
settore utilities non sta agendo da “difensivo”?
3. SETTORE UTILITIES, OBBLIGAZIONI, DURATION E…TASSI DI
INTERESSE!
La figura successiva mostra un’interessante correlazione
positiva: quella tra il settore delle utilities e un indice di forza
obbligazionario: TLT/IEI.
La correlazione positiva tra
XLU e TLT/IEI. Grafico settimanale
Per coloro che non sono familiari con i componenti
dell’indice di forza obbligazionario:
·
TLT è l’ETF che riflette i
risultati di un indice costituito da titoli di stato americani con scadenze
superiori ai 20 anni (con una duration di 16.45 anni)
·
IEI, invece, riflette i
risultati di un indice di titoli di stato americani con scadenze tra i 3 e i 7
anni (con una duration di 4.34 anni)
La correlazione positiva, che raggiunge un valore
elevato di +0.90, può spiegare le performance negative del settore dall’inizio
dell’anno. Come si può vedere nel grafico precedente, IEI sta sovraperformando
TLT a causa della sua duration inferiore.
·
Come ho spiegato nel mio libro
“Investire in obbligazioni for dummies”, la duration misura la sensibilità del
prezzo di un’obbligazione (o di un ETF obbligazionario) all’aumento dei tassi
di interesse: più è alta, più il prezzo del bond sarà negativamente
influenzato.
Ci troviamo in un contesto di aumento dei tassi di
interesse da più di un anno e IEI ha sovraperformato (e continua a farlo) TLT
grazie alla sua duration notevolmente inferiore. L’indice TLT/IEI continua a
registrare minimi decrescenti, indicando un’aspettativa rialzista del mercato
sui tassi di interesse.
Dato la correlazione positiva osservata nel grafico
precedente, è plausibile affermare che anche il settore delle utilities stia
risentendo della stessa dinamica. Infatti, il settore delle utilities è uno dei
più indebitati tra gli 11 settori dell’S&P 500. Questo è dovuto al fatto
che le società in questo settore forniscono servizi pubblici come elettricità,
gas e acqua, che richiedono la costruzione di infrastrutture di grandi
dimensioni come centrali elettriche, gasdotti e reti di distribuzione
dell’acqua; esse sono tipicamente finanziate tramite debito.
In un periodo di rialzo dei tassi di interesse, il costo del
debito aumenta. Di conseguenza, le società potrebbero dover destinare una quota
maggiore dei loro profitti per coprire questi costi, il che potrebbe avere un
impatto negativo sui loro bilanci trimestrali; inoltre,
l’incremento del costo del debito rende più gravoso per le aziende accedere a
nuovi finanziamenti, restringendo di conseguenza le loro possibilità di
espansione. Questo è particolarmente significativo per le società
del settore delle utilities, che necessitano di infrastrutture per le loro
operazioni.
Per valutare il grado di indebitamento di un’azienda
o di un settore, si può ricorrere a un indicatore finanziario noto come
rapporto debito/patrimonio netto (D/E). Questo indicatore può assumere valori
maggiori, minori o uguali a 1. Un valore superiore a 1 indica un livello di
indebitamento più o meno alto, mentre un valore inferiore a 1 suggerisce un
livello di indebitamento più basso.
La grafica che segue illustra il rapporto
debito/patrimonio netto (D/E) del settore delle utilities, che nel primo
trimestre del 2023 è risultato pari a 1.69. Questo valore è stato calcolato
sulla base dei dati finanziari più recenti, raccolti nell’arco degli ultimi 12
mesi.
Fonte: csimarket.com
Per determinare se un rapporto D/E di 1.69 è alto o
basso, possiamo fare riferimento alla sezione evidenziata in giallo nella
figura, dove è indicato un ranking di 13. Tenendo conto che il sito analizza
non 11, ma 13 settori, ciò indica che il settore delle utilities è il più
indebitato. In termini più specifici, per ogni dollaro di patrimonio netto, il
settore delle utilities ha un debito di 1.69 dollari.
Dopo aver ottenuto queste informazioni, diventa
interessante esaminare le ultime due grafiche. Queste mostrano la correlazione
settimanale tra TLT/IEI e tutti i settori azionari dell’S&P500.
Correlazione tra TLT/IEI e
settori azionari su timeframe settimanale
Correlazione tra TLT/IEI e
settori azionari su timeframe settimanale
Da questa analisi, possiamo trarre la conclusione
che il settore delle utilities, che nel primo trimestre del 2023 era il più
indebitato, è oggi probabilmente il settore più correlato alle aspettative di
politica monetaria proprio a causa del suo elevato livello di indebitamento.
Concludiamo qui l’analisi. Nella prossima,
utilizzeremo le informazioni raccolte in questa analisi per sviluppare degli
indici di forza basati sul… sentiment economico. A presto!
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