TIP/IEF: ANTICIPARE IL TASSO DI INFLAZIONE CON IL MERCATO OBBLIGAZIONARIO
Uno strano caso: nonostante la disinflazione, il mercato
sconta l'esatto contrario.
Buongiorno a tutti.
L’analisi di oggi avrà l’obiettivo di condividere un
indicatore anticipatore del tasso di inflazione a livello statunitense grazie
all’utilizzo del mercato obbligazionario.
Questo argomento (e tanti altri) sarà presente all’interno
del mio libro “Investire in obbligazioni for dummies”, scritto per Hoepli e in
uscita il 1° settembre.
I protagonisti dell’analisi:
·
Tasso di inflazione
·
Indice di sentiment TIP/IEF
·
ISM sull’attività economica del settore dei
servizi
·
PMI manifatturiero
·
Prezzi del petrolio
·
Soft landing
·
Politica monetaria
Buona lettura.
Nel video in basso alla pagina tratterò gli stessi argomenti
in maniera più specifica.
1. IL PROCESSO DI DISINFLAZIONE
Il termine “disinflazione” si riferisce ad un rallentamento
dell’indice dei prezzi al consumo; lo stesso non è da confondere con il termine
“deflazione”, riferito ad un tasso di inflazione negativo (che, ad oggi, sta
affliggendo la Cina).
Il contesto statunitense attuale può essere definito a tutti
gli effetti “disinflazionistico”, e questo è ben testimoniato nella figura
successiva, che mostra il rallentamento dell’indice dei prezzi al consumo
“classico” e quello core arrivati a valori di, rispettivamente, 3.2% a/a e 4.7%
a/a.
Nonostante le tendenze dei due dati macroeconomici palesino dei
trend ribassisti, il mercato non la pensa allo stesso modo; al contrario,
prezza l’esatto opposto.
Vi chiederete:
“Ma dove lo prezza?
Quali asset osservare?”
2. L’INDICE TIP/IEF SULLE
ASPETTATIVE DI INFLAZIONE DEGLI INVESTITORI
Per rispondere alla domanda è
necessario osservare la figura successiva, che riporta un indice di forza:
quello “TIP/IEF”.
TIP/IEF può essere definito come un indice obbligazionario
sulle aspettative di inflazione degli investitori. È formato da due ETF, presentati
nelle due grafiche successive:
·
Al numeratore troviamo TIP, il ticker
dell’iShares TIPS ETF. Esso replica il movimento di un indice composto da
obbligazioni del tesoro americano indicizzate al tasso di inflazione con scadenze
miste (comprese tra 1 e 20+ anni):
·
Al denominatore troviamo IEF, il ticker
dell’iShares 7-10 year Treasury Bond ETF. Esso replica il movimento di un
indice composto da obbligazioni del tesoro americano non indicizzate con
scadenze comprese tra i 7 e i 10 anni:
L’indice TIP/IEF è da interpretare nel modo seguente:
·
Quando TIP realizzerà prestazioni migliori di
IEF l’indice di forza formerà una tendenza rialzista e il mercato avrà
aspettative di inflazione in aumento
·
Quando IEF realizzerà prestazioni migliori di
TIP accadrà il contrario: tendenza dell’indice ribassista e aspettative di
disinflazione
I due punti appena discussi sono confermati nella grafica
successiva, che mostra la correlazione positiva tra l’indice di forza e il dato
macroeconomico:
Utilizzando una lente di ingrandimento sulla figura
precedente è possibile scoprire un qualcosa di veramente interessante.
Osserviamo la grafica successiva:
TIP/IEF è un leading indicator dell’indice dei prezzi al
consumo! Infatti:
·
I massimi 1, 5, 7 e 11 di TIP/IEF hanno
anticipato quelli 2, 6, 8 e 12 del consumer price index
·
I minimi 3 e 9 hanno anticipato quelli 4 e 10
Analizziamo l’indice dal punto di vista tecnico su grafico
giornaliero:
Il mercato ha iniziato a prezzare un processo di
disinflazione a partire dal 21 aprile 2022, poco più di un mese dopo dal primo
rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, avvenuto in data
16 marzo 2022. Questo non deve stupire, infatti:
·
L’inasprimento della politica monetaria ha lo
scopo di rallentare l’indice dei prezzi al consumo. Ad un rialzo dei tassi di
interesse, cambieranno successivamente le aspettative del mercato sul consumer
price index (da accelerazione a rallentamento)
Per Q2, Q3 e Q4 2022 il mercato prezzava una disinflazione.
Il 18 gennaio 2023 il sentiment ha subito una correzione al rialzo:
quest’ultimo è stato particolarmente armonico da metà Q2 2023 (evidenziato nel
grafico dal canale ascendente di color giallo).
I motivi potrebbero essere due. Il primo:
·
Un rialzo dei prezzi del petrolio (a partire dai
primi giorni di giugno 2023), capace di impattare positivamente sull’indice dei
prezzi al consumo:
A tal proposito, è utile osservare la correlazione
fortemente positiva tra prezzi del crude oil e lo stesso dato macroeconomico:
Il secondo:
·
Il mercato potrebbe non aver aspettative di
recessione. Se ci fosse il tanto atteso “atterraggio morbido” e dunque una
potenziale nuova espansione economica, la domanda aggregata e i consumi
dovrebbero crescere, accompagnati da un aumento dei prezzi
Lo stesso TIP/IEF è infatti correlato positivamente all’ISM
sull’attività economica del settore dei servizi statunitensi e al PMI
manifatturiero:
Se si evitasse la recessione si potrebbe osservare
un’espansione dell’attività economica (servizi e manifattura) e, per le
correlazioni osservate nelle due grafiche precedenti, un aumento delle
aspettative di inflazione.
Cosa accadrà? Il tanto atteso obiettivo di un tasso di
inflazione al 2% non verrà raggiunto sul breve periodo? Non possiamo saperlo.
Monitorerò tuttavia l’indice TIP/IEF che, spesso, ha agito da leading
indicator!
È probabile che diversi di voi ora penseranno:
“Forse è più sicuro
acquistare obbligazioni indicizzate”
La risposta è no. La grafica
successiva spiega il motivo:
L’ETF, al momento, non fornisce spunti rialzisti. Al
contrario, è ribassista dal 5 aprile 2022 e molto vicino al supporto dei
104.5$.
I motivi delle prestazioni negative dell’ETF?
·
Esso non è coperto dal rischio “tassi di
interesse” e, per lo stesso motivo, risente in negativo della stessa tematica
Se persistesse il rialzo dei tassi questo ETF continuerà a
registrare delle performance negative, accompagnato nel suo ribasso dall’indice
TIP/IEF; infatti:
·
A tassi di interesse più alti corrisponderanno
aspettative di inflazione ribassiste
A presto!
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