ETF OBBLIGAZIONARI: DALLE PRESTAZIONI AI LEGAMI INTERMARKET E MACROECONOMICI
L’obiettivo dell’articolo è
quello di analizzare e spiegare le diverse prestazioni di tre ETF
obbligazionari statunitensi (IEI, SLQD e HYG) e successivamente utilizzare un
indice di forza tra essi per studiare gli importanti ed interessanti legami
intermarket e macroeconomici con il mercato azionario e alcuni dati chiave del
calendario economico.
Capirete quanto il mercato
obbligazionario sia fondamentale in termini di propensione/avversione al
rischio e in termini di aspettative di crescita/decrescita economica.
Il video che in basso si concentrerà in maniera ancora più approfondita sui diversi punti
che andrete a leggere.
1. LE PRESTAZIONI DELLE OBBLIGAZIONI A DIVERSA QUALITA’
DI CREDITO
Partiamo con la condivisione della prima grafica, con le
prestazioni dell’ETF Ishares Treasury Bond 3-7 year (ticker IEI, duration: 4.39
anni):
L’ETF, dal nome stesso, replica il movimento di prezzo dei
titoli di stato statunitensi con scadenza compresa tra i 3 e i 7 anni. Le sue
prestazioni, dai minimi raggiunti il 20 ottobre 2022, si attestavano all’8
luglio al +1.52%.
Consideriamo ora le obbligazioni societarie (o corporate)
condividendo l’Ishares 0-5 Year Investment Grade Bond (ticker SLQD, duration:
2.21 anni):
Prestazioni positive dai minimi del 13 ottobre 2022: +2.11%.
Trattandosi di obbligazioni societarie, è probabile che i
più curiosi si chiederanno quali potranno mai essere i diversi emittenti e la
qualità del credito stesso. Ebbene, tra i principali emittenti è possibile
trovare:
·
JP Morgan
·
Bank of America
·
Goldman Sachs
·
Apple
·
Microsoft
È possibile ricercare la qualità del credito (che rappresenta
la capacità di un emittente di adempiere alle obbligazioni assunte, misurata
dai ratings) all’interno della pagina dell’exchange traded fund stesso.
Essa è raffigurata come segue:
·
+6.71% di bond dal rating AA
·
+48.9% dal rating A
·
+42.97% dal rating BBB
Esse sono delle obbligazioni appartenenti alla scala dell’investment
grade, ritenute affidabili e, per lo stesso motivo, a basso rischio.
Per chi non ricordasse la scala dei ratings, rilascio una grafica relativa reperita dal sito di Borsa Italiana:
Ritorniamo a noi.
Se il rischio presentato dai bond
è basso, che tipo di rendimenti dovremmo mai aspettarci? Osserviamoli nelle tre
grafiche successive:
Rendimenti che oscillano tra il 5.13% e il 6%.
È molto importante ricordare che:
·
Quanto più si scenderà dalla scala dei ratings,
tanto più saliranno i rendimenti
Questo è il motivo per il quale i bond BBB rendono poco più
di quelli AA.
Osserviamo ora le prestazioni dell’Ishares High Yield
Corporate Bond (ticker HYG, duration: 2.21 anni):
+4.9% dai minimi
del 13 ottobre 2022. I diversi emittenti sono rappresentati da società molto
conosciute, tra le quali possiamo menzionare:
·
Ford
·
Transdigm
·
Caesars Entertainment
·
United Airlines
Esse sono società meno stabili finanziariamente rispetto
alle precedenti. Questo è confermato dalla “bassa” qualità dei bond stessi:
·
50.97% BB
·
37.8% B
·
9.25% CCC
Possiamo affermare come l’ETF, in diversa ponderazione
percentuale, sia composto da obbligazioni definite “high yield” (ad alto rendimento).
A tal proposito, osserviamo quanto alti essi siano:
·
Rendimento dei bond BB: 7.16%
·
Rendimento dei bond B: 8.86%
·
Rendimento dei bond CCC e inferiore: 14%
2. PERCHE’ MEGLIO LE HIGH YIELD RISPETTO ALLE INVESTMENT
GRADE E AI TREASURY BOND? LE RELAZIONI INTERMARKET
Abbiamo osservato come le prestazioni migliori siano state
realizzate dalle obbligazioni societarie ad alto rendimento, seguite dalle
investment grade e dai treasury bond.
In particolare:
·
Come mostra la figura successiva, la sovraperformance
delle IG rispetto ai titoli del tesoro è testimoniata dall’indice di forza
relativo SLQD/IEI, in forte trend rialzista dal 4 maggio 2023:
·
Le IG, a loro volta, si mostrano più deboli
rispetto alle HY. Questo è testimoniato nella prossima grafica dal trend
rialzista di breve periodo dell’indice di forza HYG/SLQD, che ha subito un
ulteriore accelerazione al rialzo nei primi giorni dello scorso mese:
Vi chiederete i
motivi di tutto ciò.
Grazie ad alcune correlazioni a livello intermarket, vi sarà
tutto più chiaro. Osserviamo le due grafiche successive:
Perché i due
indici di forza HYG/SLQD e HYG/IEI mostrano una correlazione negativa con il
VIX?
·
Al
salire delle incertezze del mercato (o delle paure, se preferite) salirà il VIX
(l’indice della paura dell’S&P500, per l’appunto); ad un evento di questo
tipo, per le correlazioni osservate, gli investitori destineranno capitali su
asset a basso rischio (IEI) capaci di generare un rendimento, seppur basso,
abbandonando al contempo quelli ad alto rischio (HYG).
·
Ad
un cambio di umore, accadrà l’esatto contrario: il VIX registrerà dei ribassi e
gli investitori, propensi al rischio, destineranno capitali su asset in grado
di fornire maggiori rendimenti
Per i motivi
sopracitati, gli indici di forza obbligazionari menzionati (come HYG/IEI)
mostreranno una correlazione positiva con l’S&P500. Questo appare chiaro
nella grafica successiva:
È quindi possibile
chiudere il paragrafo affermando che:
·
Le
obbligazioni di Ford, Transdigm, Caesars Enterteinment e United Airlines si ritrovano
a sovraperformare quelle di JP Morgan, Goldman Sachs, Microsoft e Apple e i
treasury bond perché gli investitori hanno un’alta propensione al rischio
Qual è dunque
la potenzialità dell’indice di forza, in particolare di HYG/IEI?
·
Esso
è in grado di misurare la propensione al rischio degli investitori attraverso il
prezzo di obbligazioni ad alto e basso rendimento
È altamente
probabile che molti di voi penseranno:
“Viste le correlazioni osservate, perché
non considerare unicamente il VIX o l’S&P500?”
A tal proposito risponderei menzionando l’importanza della
diversificazione, in questo caso particolare degli indici di sentiment;
nonostante essi forniscano le stesse informazioni, derivano comunque da origini
diverse: il VIX, ad esempio, dal prezzo delle opzioni sull’S&P500.
La diversificazione di “indicatori” può essere utilizzata
come conferma dei segnali.
Facciamo un esempio, osservando la grafica successiva.
·
Ricordo
come qualche settimana fa si parlasse del brevissimo ritracciamento
(ribassista) dell’S&P non accompagnato da un rialzo del VIX: per lo stesso
motivo, si pensava che il ritracciamento stesso non fosse causato da un
sentiment di risk off di brevissimo periodo. Nello stesso arco di tempo l’indice
HYG/IEI non aveva fornito la stessa visione!
Questo conferma l’utilità di avere quanti più strumenti
di analisi all’interno della nostra “valigia”.
Quella osservata non è tuttavia l’unica potenzialità dell’indice!
3. HYG/IEI E LE CORRELAZIONI CON I DATI MACROECONOMICI
Si osservino le successive correlazioni:
Considerato un
timeframe ampio, l’indice HYG/IEI mostra una correlazione positiva con alcuni
dei dati macroeconomici chiave, tra i quali:
·
PMI
manifatturiero
·
Vendite
al dettaglio
·
Attività
commerciale sul settore dei servizi
·
Produzione
industriale
Cosa potranno
mai significare le stesse correlazioni?
·
Gli
investitori in obbligazioni muoveranno i capitali in base alle aspettative economiche
future
In
particolare, osservando la grafica successiva:
·
Si
concentreranno su obbligazioni ad alto rendimento ad aspettative di crescita
economica; al contrario, destineranno i loro capitali sui titoli di stato
È fondamentale ricordare che:
·
Il mercato obbligazionario è la classe più
legata all’attività economica dal momento in cui alcuni rischi che presenta,
come inflazione e tassi di interesse, rappresentano i catalizzatori del prodotto
interno lordo (specialmente gli interest rates).
Buona giornata!
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