FED E BCE HANNO PARLATO. QUALE DESTINO PER EURO/DOLLARO? IL GRAFICO DA SEGUIRE
L’obiettivo dell’analisi è quello di costruire un indice
(uno spread, in particolare) da seguire attentamente per capire quali saranno
le prossime mosse del tasso di cambio.
1. LE PAROLE DELLE DUE BANCHE CENTRALI
Federal Reserve e Banca Centrale Europea hanno parlato:
·
La Federal Reserve ha mantenuto come da attese il
tasso di interesse invariato al 5%-5.25% suggerendo la possibilità di ulteriori
due aumenti da 25 punti base in questo 2023. Per l’ennesima volta ha dichiarato
come le prossime decisioni saranno catalizzate dall’andamento dei dati
macroeconomici, con focus principale sul tasso di inflazione core che, il
giorno prima, aveva visto un valore del +5.3% anno/anno.
Di seguito la proiezione della FED sui tassi
di interesse:
·
La BCE ha alzato il tasso di interesse di 25
punti base, portandolo al 4%. Ha confermato come, da luglio, stopperà i
reinvestimenti dei titoli in scadenza acquistati precedentemente nel Quantitative
Easing e ha dichiarato come il processo di inasprimento della politica
monetaria non sia terminato (“a meno di cambiamenti radicali dello scenario,
continueremo ad alzare i tassi” – Lagarde)
In base a queste informazioni, quale potrà essere il destino
di euro/dollaro? Quale grafico seguire?
2. ANALISI TECNICA EURO/DOLLARO
Il tasso di cambio ha visto un trend discendente dal massimo
relativo dell’11 febbraio 2022 (a 1.14950) al minimo del 28 settembre 2022 (a
0.93360). Da quel punto ha ritrovato forza riuscendo a raggiungere a inizio
febbraio 2023 il valore di 1.10330. Quella è, ad oggi, la struttura di prezzo
più importante. Essa, trasformatasi da resistenza e testata dal prezzo tre
volte, costituisce il lato superiore del triangolo ascendente evidenziato nella
figura di color blu, figura di analisi tecnica rialzista.
Cosa spinge il tasso di cambio al rialzo e al ribasso?
3. DIVERGENZE TRA POLITICHE MONETARIE
È possibile affermare come il trend di EURUSD sia catalizzato
dalle aspettative degli investitori sulle mosse di politica monetaria futura delle
due banche centrali. Ora saranno chiariti i motivi.
Sappiamo come i tassi di interesse di una banca centrale influenzino
i prestiti, finanziamenti, mutui e…le emissioni obbligazionarie (agendo sui
rendimenti). Si dice sempre:
“Un aumento dei tassi
di interesse tende a rendere più attrattiva una valuta”
Perché?
Gli stessi tassi di interesse rendono più attraenti i bond,
vedendo essi un aumento dei loro rendimenti. A maggiori rendimenti
corrisponderà maggior domanda degli stessi, acquistati con la loro valuta di
denominazione. Maggior domanda di bond, maggior domanda di valuta di
denominazione e…rafforzamento di quest’ultima, per la legge supply and demand.
Ho trattato questo argomento in maniera più approfondita in un’analisi
pubblicata un mese fa circa, al link:
Qualora desideriate una migliore spiegazione su questo tema
scrivetelo nei commenti.
Il rendimento della curva (dei rendimenti) più influenzato
da una banca centrale è quello a scadenza due anni. Prendiamo in considerazione
la BCE:
L’influenza dei tassi di interesse sul rendimento del bund a
quella scadenza è lampante. Più interessante la grafica successiva, che mostra
come il rendimento dello stesso bond tenda ad anticipare le future mosse della
BCE, comportandosi dunque da “leading indicator”:
Lo stesso discorso è ovviamente applicabile al bond
governativo a scadenza due anni statunitense con le mosse della relativa FED:
Possiamo concludere affermando che i due rendimenti siano
ottimi indicatori per capire le aspettative degli investitori sulle future
mosse di politica monetaria.
Come è possibile stabilire quale delle due banche applicherà
azioni più restrittive? O, viceversa, più espansive?
È utile applicare uno spread. Osserviamo la figura successiva:
Lo spread di color nero è stato ottenuto dalla differenza tra i tassi di interesse USA e quelli europei. Ad una tendenza rialzista dello stesso corrisponderanno tassi di interesse in America più alti, al contrario tassi di interesse maggiori in Europa. La linea di color blu rappresenta invece le aspettative sulle due politiche monetarie (ottenute dalla differenza tra il rendimento a 2 anni del bond USA e del 2 anni del Bund) che, come mostra la figura successiva, tende ad essere un ottimo segnale anticipatore.
3. IL GRAFICO DA SEGUIRE
Avendo analizzato il tasso di cambio dal punto di vista
tecnico e il rapporto tra aspettative di politiche monetaria esplicitato dallo
spread tra i rendimenti dei due bond, perché è stato citato qualche riga fa
come EURUSD sia influenzato proprio da quest’ultimo aspetto?
Perché, come mostra la grafica successiva, lo stesso tasso mostra
una correlazione positiva proprio con lo spread!
Esplicitiamo le informazioni della figura:
·
EURUSD ha realizzato il trend ribassista
evidenziato dal canale discendente di colore rosso perché il mercato prezzava
una FED più aggressiva della BCE
·
EURUSD è riuscito ad invertire la tendenza di
breve periodo (realizzando il rialzo evidenziato dal canale rialzista di color
giallo) quando gli investitori hanno iniziato ad intravedere una pausa ai rialzi
dei tassi USA e un continuo rialzo di quelli nell’euro zona (a causa del
processo di disinflazione più “accelerato” negli Stati Uniti)
La correlazione tra spread e tasso di cambio è, da novembre
2022, fortemente positiva. Se il coefficiente di correlazione si manterrà tale è
possibile, ad oggi, affermare che:
·
Se il mercato prezzerà una FED più aggressiva
della BCE lo spread scenderà verso il basso e, vista la correlazione, il
dollaro sovraperformerà l’euro
·
Se il mercato prezzerà una BCE più aggressiva
della FED, lo spread salirà verso l’alto, trasportando il tasso di cambio in
territorio rialzista.
Euro/dollaro non rappresenta l’unico tasso di cambio
catalizzato dalla tematica discussa. Qualora desideriate un’analisi su altri
tassi di cambio “simili”, scrivetelo nei commenti.
Buon fine settimana.
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