ANALISI MACROECONOMICA: LA POSSIBILE SPIEGAZIONE DEL TREND RIALZISTA DEGLI INDICI EUROPEI
L’obiettivo dell’analisi è quello
di cercare di spiegare il trend rialzista dei principali listini europei attraverso
un’analisi macroeconomica. Come scoprirete, alcuni dati macroeconomici hanno la
capacità di influenzare l’andamento dei listini europei.
Con la BCE alle porte, si potrà
presto assistere ad un nuovo impulso ribassista del DAX, FTSEMIB, CAC40 e
IBEX35?
Argomenti dell’analisi:
·
L’importanza del dato sulla fiducia dei consumatori
·
Il suo impatto sul PIL e su altri dati
macroeconomici
·
La sua correlazione con i listini europei
·
Il catalizzatore “tasso di inflazione”
·
Lo ZEW: un importante leading indicator per il
futuro degli indici azionari
Buona lettura.
1. L’IMPORTANZA DEL DATO SULLA FIDUCIA DEI CONSUMATORI E
IL SUO IMPATTO SULL’INTENSITA’ ECONOMICA E SUI QUATTRO INDICI AZIONARI EUROPEI
Il dato macroeconomico sulla fiducia dei consumatori,
misurato dall’European Commission, è tra i più importanti.
Esso fornisce una misura della fiducia dei consumatori dell’Area
Euro nell’attività economica e viene elaborato grazie ad un’indagine effettuata
su circa 2300 consumatori dell’omonima area, dove gli intervistati rispondono a
quesiti riguardanti le prospettive economiche correnti e future. Esso è mostrato
nella grafica seguente:
Perché il dato è così importante da osservare? È probabile
che la figura successiva chiarisca il motivo:
Esso è fortemente correlato (positivamente) al prodotto
interno lordo dell’omonima area misurato anno/anno; quest’ultimo è il dato
principale per stabilire il livello di intensità economica (in base alla
ricchezza prodotta).
Il legame tra i due dati macroeconomici è presto spiegabile:
·
Se i consumatori sono fiduciosi, è altamente
probabile che spenderanno denaro in beni durevoli, non durevoli, servizi e
investimenti
Non è un caso che la correlazione tra l’indice di sentiment
e le vendite al dettaglio, come mostra la grafica successiva, sia positivo:
Un aumento del dato sulle vendite al dettaglio è da legare
ad un aumento della domanda dei consumatori: all’aumentare di quest’ultima,
aumenterà sicuramente la produzione delle industrie. Questo è mostrato dalla
correlazione positiva nella grafica successiva:
I dati rappresentati nella grafica contribuiscono poi, in
positivo o in negativo, all’intensità economica, e questo è dimostrato dalle
correlazioni positive osservabili nella grafica successiva:
Chi andrebbe a beneficiarne di un sentiment positivo dei
consumatori e del loro relativo aumento di domanda e di spesa? Sicuramente le società
che, all’aumentare dei volumi di vendita, aumenteranno gli utili realizzati. Il
fatto andrebbe a catalizzare il sentiment degli investitori che, con
prospettive di utili futuri in crescita, andranno ad acquistare azioni di
società quotate in borsa.
Questo è vero?
Andiamo a scoprirlo osservando le quattro grafiche
successive, nelle quali al dato sulla fiducia dei consumatori sono correlati i
quattro indici europei principali:
· DAX tedesco
·
FTSEMIB italiano
·
CAC40 francese
·
IBEX35 spagnolo
Ogni indice azionario è correlato in maniera fortemente
positiva al dato macroeconomico.
L’impatto dell’indice di sentiment sul mercato azionario è dunque da considerarsi forte. Interessante l’ultima grafica di questo paragrafo:
I principali quattro indici azionari hanno realizzato il
tanto discusso ultimo rialzo (con DAX e CAC40 ai massimi storici) proprio in
concomitanza del rialzo del dato macroeconomico.
2. DATI MACROECONOMICI IN RALLENTAMENTO MA INDICE DI
SENTIMENT DEI CONSUMATORI RIALZISTA. PERCHE’?
Osservando le
grafiche precedenti è facile osservare delle importanti divergenze: i dati
macroeconomici denotano debolezza al contrario della fiducia dei consumatori, rialzista.
La domanda sorge
spontanea:
“Come è possibile che, nonostante i dati
macroeconomici siano in rallentamento e nonostante la Germania e, più in
generale l’Area Euro, siano entrati in recessione tecnica, l’indice di fiducia si
mantiene in territorio rialzista?”
Questo potrebbe suggerirlo la grafica successiva, con un importante
correlazione negativa: quella tra indice di fiducia e tasso di inflazione dell’euro
area:
Un mese prima del processo di disinflazione, discusso a gran
voce dai media, il sentiment dei consumatori trovava il suo minimo (a settembre
2022); un mese dopo il tasso di inflazione misurato a/a vedeva il suo massimo.
Uno dei principali catalizzatori dell’aumento dei prezzi a
livello europeo era stato l’enorme aumento dei prezzi del natural gas europeo, “gonfiato”
dalla crisi energetica come conseguenza del conflitto in territorio ucraino:
Ciò che potrebbe aver catalizzato in positivo il sentiment
dei consumatori è la grave recessione che si pensava potesse investire l’omonima
area. Al calmierarsi di questa potenziale possibilità che, come ben
ricorderete, era stata data quasi per certa, sembra che i consumatori abbiano
tirato un sospiro di sollievo. Un potenziale recessione, particolarmente
intensa e duratura, avrebbe sicuramente impattato in maniera fortemente
negativa sugli utili delle società europee.
Quindi, se la fiducia dei consumatori dovesse mantenere il
suo trend, sarebbe possibile osservare un continuo rialzo degli indici? A tal
proposito, si osservi la figura successiva:
Essa mostra la correlazione positiva tra l’indice di fiducia
dei consumatori e l’euro area ZEW economic sentiment index.
·
L’euro area ZEW economic sentiment index è un indicatore
costruito attraverso dei sondaggi posti a circa 350 investitori istituzionali e
analisti tedeschi sulle prospettive economiche a sei mesi per l’omonima area
Esso ricopre una grande importanza dal momento in cui, negli
ultimi 23 anni, è stato spesso un leading indicator del dato sul sentiment dei
consumatori:
Osserviamo ora l’ultima grafica:
Il “leading indicator” ha creato una nuova gamba ribassista;
vista la sua funzione anticipatrice, anche l’indice della fiducia dei consumatori
invertirà nuovamente la sua tendenza al ribasso? Se ciò accadrà, anche gli
indici percorreranno la stessa traiettoria viste e considerate le correlazioni
osservate precedentemente?
3. LO SPETTRO DELLA BCE
Domani, alle ore 14:15, sarà comunicata la decisione sul
tesso di interesse della BCE. Nella grafica successiva è possibile osservare
come le aspettative siano di un aumento di 25 punti base (dal 3.75% al 4%):
Più la politica monetaria sarà restrittiva, altrettanto più alta
sarà la possibilità di osservare una contrazione dei dati macroeconomici.
Infatti, ricordate bene:
·
I tassi di interesse sono innalzati in modo tale
da “combattere” l’inflazione. In questo modo, l’accesso al credito diviene più
oneroso (in gergo, aumenta il costo del denaro): a questo punto, consumatori e
aziende tenderanno a non creare debito per spese e investimenti; a spese e
investimenti in calo corrisponderà una decrescita economica e una…diminuzione
dei prezzi.
Se ciò dovesse sfociare in una recessione, che sarà discussa
e ridiscussa da tutti i mass media, i consumatori dell’euro area saranno
altrettanto “positivi”? E se così non fosse, che destino per i listini europei?
Commenteremo assieme lo svilupparsi della situazione. Qualora
qualche concetto fosse stato poco chiaro o per un’opinione personale commentate
pure.
Buona giornata!
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