ANALISI INTERMARKET ORO: QUANDO SUPERERA' I MASSIMI STORICI? I SUOI CATALIZZATORI
L’obiettivo di questa analisi è quello di esaminare l’oro e tutti i catalizzatori responsabili del suo movimento. La materia prima riuscirà a superare e segnare nuovi massimi storici? Quali sono le condizioni affinché l’ipotesi si realizzi? Se al contrario dovesse ritracciare, quali livelli monitorare?
L'analisi è stata realizzata anche in forma video:
1. LA TENDENZA LATERALE DELL’ORO
La figura successiva mostra il prezzo dell’oro su timeframe
settimanale:
È possibile osservare come il metallo giallo presenti una
tendenza laterale da maggio 2020. Gli estremi superiore e inferiore del canale
parallelo formato dal prezzo sono costituiti:
·
Dalla resistenza a 2080$
·
Dal supporto compreso tra i 1650$/1750$
Quali sono stati i catalizzatori che nell’ultimo triennio
hanno permesso alla materia prima di raggiungere i suoi massimi storici? Come
mostra la grafica successiva:
·
Estate 2020: pandemia di covid-19
·
Marzo 2022: conflitto Russia-Ucraina
·
Maggio 2023: tassi reali in calo e dollaro
debole
La pandemia e la guerra sono due tra i possibili e diversi
scenari riconducibili a quella condizione definita risk-off; non c’è da
stupirsi che l’oro, bene rifugio per eccellenza, abbia agito da tale
raggiungendo dunque i massimi storici.
Descriviamo ora il riquadro “tassi reali in calo e dollaro debole”
…perché? Cosa significa? Che rapporto esiste tra oro, dollaro e tassi reali?
2. IL RAPPORTO TRA ORO, TASSI REALI E DOLLARO AMERICANO
La figura successiva mostra la correlazione tra metallo
prezioso e tassi reali:
Essa, analizzata su timeframe settimanale, si presenta
inversa, motivo per il quale:
·
Il prezzo dell’oro tende a salire al
“deprezzarsi” dei tassi reali
Perché? Proviamo a spiegare questo concetto in maniera
estremamente semplice:
·
I tassi (o rendimenti) reali altro non sono che
la differenza tra tassi nominali e aspettative di inflazione. I tassi reali
osservabili nella figura precedente sono stati ottenuti sottraendo al
rendimento nominale americano a scadenza 10 anni le aspettative di inflazione
alla stessa scadenza
È da ormai diverso tempo che sentiamo o leggiamo la seguente
frase:
“L’inflazione erode
il valore cedolare delle obbligazioni”
Perché?
Immaginiamo di acquistare un bond
dal valore nominale di 1000€ da una cedola del 3% annua con una scadenza di 2
anni: questo significa che, all’anno, andremmo a ricevere un interesse di 30€.
·
Il primo anno, immaginando un tasso di inflazione
pari allo 0%, potremmo acquistare 30€ di beni
·
Durante il secondo anno, con un tasso di inflazione
al 2%, non potremmo acquistare la stessa quantità degli stessi beni dell’anno
prima con i 30€ di interesse a causa, appunto, dell’aumento generalizzato dei
prezzi.
Perché questo?
·
Il tasso di inflazione misura l’aumento
generalizzato di beni e servizi; quanto più esso salirà, tanto più una moneta
perderà potere d’acquisto. Ergo: i 30€ di cedola ricevuti con un tasso di
inflazione allo 0% varranno più dei 30€ incassati con un tasso al 2%.
È importante ricordare che:
·
Il valore nominale della cedola non cambia;
quello che cambia è quello reale, che tiene conto dell’effettiva (o, se
preferita, reale) cifra incassata
Che correlazione presenteranno
dunque le obbligazioni con il tasso di inflazione anno/anno? Prendiamo in esame
l’ETF TLT (obbligazioni del tesoro americano con scadenze residue superiori a
20 anni):
Come mostra la figura,
sicuramente inversa!
Ovviamente i tassi reali sono strettamente dipendenti dalla
politica monetaria. Osserviamo la figura successiva:
Ad una politica monetaria restrittiva corrisponderà un aumento
dei rendimenti reali, al contrario un loro ribasso. Questo significa che il
rialzo dei tassi di interesse renderanno più attraenti le obbligazioni, per due
motivi:
·
Faranno apprezzare i rendimenti nominali
·
Faranno diminuire le aspettative di inflazione
Riavvolgiamo ora il nastro e chiediamoci:
“Perché il
prezzo dell’oro tende a salire al ribasso dei tassi reali?”
Oro e obbligazioni americane
possono essere considerate in certi contesti come due asset class simili tra
loro. Ad esempio:
·
Entrambi sono considerati come asset rifugio, in
grado di proteggere gli investitori da momenti di turbolenza finanziaria
Qual è una differenza importante
tra essi?
·
Le obbligazioni pagano le cedole, al contrario
dell’oro
Ecco, dunque, il motivo della
correlazione inversa osservata precedentemente:
·
All’aumentare dei tassi reali, aumenterà il
“potere cedolare” delle obbligazioni, incentivando gli acquisti degli
investitori: sarà più conveniente detenere bond rispetto al gold
·
Il contrario accadrà nel caso opposto: tassi
reali in ribasso incentiveranno acquisti di oro
Però…c’è sempre un però!
L’oro è correlato inversamente al dollaro americano, come
mostra la figura successiva:
Il motivo è semplice:
·
L’oro, come alcune tra le altre materie prime
più conosciute, è denominato in dollari americani; questo significa che esso,
per essere acquistato, dovrà essere pagato in quella stessa valuta. Questo
significa che all’apprezzarsi del dollaro, l’oro “costerà di più” per i
detentori di altre valute come euro, yen eccetera. Sarò vero il contrario nel
caso opposto: al deprezzarsi della valuta gli investitori avranno più incentivi
ad acquistarlo
È qui che arriviamo all’ultimo collegamento intermarket del
paragrafo: qual è uno dei motivi per il quale il dollaro tende ad apprezzarsi?
L’aumento dei tassi di interesse da parte della Federal
Reserve rende più attraenti le obbligazioni americane, come è stato osservato e
commentato qualche riga fa.
Quelli stessi bond, così come il gold, sono denominati in
dollari americani; questo significa che:
·
Quanto più i bond saranno attraenti, tanti più
investitori vorranno acquistarli, utilizzando ovviamente dei dollari americani.
Questo farà aumentare la domanda della valuta stessa e, per questa dinamica
(della domanda e dell’offerta, per la precisione), la valuta tenderà a
rafforzarsi. Non è un caso che dollaro e tassi reali a 10 anni americani presentino
una correlazione per lo più diretta, come mostra la figura successiva:
Concludiamo questo secondo paragrafo con due schemi
riassuntivi:
3. QUANDO L’ORO POTRA’ SUPERARE LA SOGLIA DEI 2080$?
Rispondere alla domanda sarà ora più semplice:
·
Quanto più il mercato prezzerà un taglio dei
tassi di interesse (e quindi una FED meno aggressiva), tanto più si
indeboliranno i tassi reali e il dollaro americano, con annesso rialzo del gold
Quello che dovrebbe accadere è rappresentato nelle due
grafiche seguenti:
Tuttavia, secondo il World Gold Council, organizzazione che
pubblica dei report e delle analisi sempre molto interessanti, il metallo
giallo avrebbe bisogno di un ulteriore catalizzatore. Nella figura successiva
un piccolo estratto dell’ultimo report, reperibile al link:
Al gold potrebbe servire una brusca correzione del mercato
azionario.
È come se, nella figura, i tre punti recitassero:
“Non è presente
abbastanza risk-off tale da permette all’oro di infrangere al rialzo i suoi
massimi storici”
Quale potrebbe essere un fattore capace di scatenare una
brusca correzione?
·
Un
esempio potrebbe essere rappresentato da un brusco rallentamento degli utili; essi,
come mostra la grafica successiva, sono fortemente correlati all’S&P500
Questo accadrà? L’S&P500
realizzerà un nuovo impulso ribassista? Questo lo commenteremo.
Per ora basiamoci sulle
correlazioni osservate: se esse saranno rispettate e il contesto e le
aspettative degli investitori si manterranno tali, è possibile che ciò potrebbe
accadere. O, per correggere il tiro:
·
Sarà più probabile osservare la materia prima in
prossimità dei suoi massimi storici
Se il suo prezzo dovesse al contrario
ritracciare, quali livelli osservare?
Come mostra l’ultima figura:
Il prezzo ha creato un primo
impulso rialzista dal 4 novembre 2022 al 2 febbraio 2023: il livello nel quale
si sono concentrati maggiori volumi è quello dei 1810$. Il prezzo ha
successivamente ritracciato e rimbalzato proprio intorno allo stesso livello.
Il rimbalzo, avvenuto il 9 marzo 2023, ha avuto fine un mese dopo, in
corrispondenza dei massimi: il point of control dell’impulso si è attestato sui
1995$ ed è proprio nello stesso livello che il prezzo, ora, sta lateralizzando.
I due importanti livelli indicati
grazie ai due segmenti paralleli di color rosso rappresentano, ad oggi, due
importanti strutture da osservare alle quali il prezzo potrebbe essere
sensibile qualora decidesse di ritracciare.
Se avete dei dubbi di qualunque
tipo commentate pure.
Buona giornata.
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